CANNES 67 - È il giorno de "I Ponti di Sarajevo"


CANNES 67 - È il giorno de
Oggi a Cannes è il giorno della presentazione de "I ponti di Sarajevo", progetto che chiama a raccolta tredici registi europei contemporanei per confrontarsi con i fantasmi e le speranze di rinascita che hanno animato l'Europa a partire dallo scoppio della Grande Guerra.
Accanto agli italiani Leonardo di Costanzo e Vincenzo Marra, Aida Begic, Jean-Luc Godard, Kamen Kalev, Isild Le Besco, Sergei Loznitsa, Ursula Meier, Vladimir Perisic, Cristi Puiu, Marc Recha, Angela Schanelec, Teresa Villaverde: tredici registi tra i più significativi del cinema europeo e alcuni filmmaker di punta della nuova onda est-europea, in occasione del centenario della Grande Guerra, esplorano il ruolo di Sarajevo nella storia, quello che la città ha rappresentato negli ultimi cento anni e quello che tutt'ora incarna. Registi di diverse provenienze e generazioni offrono le loro singolari visioni su questo tema.

Lo spunto è la città Sarajevo, epicentro delle tensioni del Secolo Breve, palcoscenico d'eccezione delle sue drammatiche conflittualità, culture, identità etniche e geopolitiche che qui hanno detonato, disseminando su tutto il continente le sue onde d'urto. Ma Sarajevo è anche il simbolo, il cuore di speranze che sono risorte proprio dalle macerie di quei drammi; l'ideale praticabile di una rinnovata convivenza, della ricostruzione di un progredire civile dell'Europa. Per questo Sarajevo è l'archetipo dei conflitti e delle speranze europee.

"Sarajevo, il luogo dove secondo molti è iniziato il Novecento e il teatro dell'ultima guerra del secolo scorso diviene spunto e ispirazione libera della creatività dei registi che si inoltrano in temi e suggestioni che travalicano il ruolo della città bosniaca – dichiara Jean-Michel Frodon, curatore artistico del film - Ma Sarajevo è anche la città dell'"Arte di Vivere" come l'hanno definita molti osservatori dei suoi giorni più bui, l'antesignana di quella costituzione multietnica e pluriculturale a cui la stessa Unione Europea s'ispira; un sogno sempre rinnovato malgrado gli alti e bassi della Storia. Oggi, con il nostro progetto, vogliamo dare alla capitale bosniaca quella connessione con il corpo palpitante del cinema europeo che a lungo è mancata".

Il film è coprodotto da diversi paesi: Francia, Bosnia, Svizzera, Germania, Portogallo, e Italia, con Mir Cinematografica con Rai Cinema e il sostegno della Trentino Film Commission, Mibac-Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e la Fondazione Cassa Rurale Di Trento.

22/05/2014, 17:45