VENEZIA 71 - I Magazzini allo Statuto
Mas, i magazzini del popolo, praticamente un’istituzione da decenni a Roma, danno triste annuncio di imminente chiusura. Un avviso scritto sull’entrata avverte la cittadinanza di quel che presto succederà. A rimanerne colpite sono anche una regista,
Rä di Martino l’agente Federica Illuminati e l’assistente alla regia
Marcella Libonati che decidono di rendere un loro omaggio ai tanti onorati anni di attività di Mas.
Realizzato con pochi mezzi, grazie al coinvolgimento di Gucci e del dipartimento cultura di Roma Capitale, il documentario, presentato al Lido nella sezione
Giornate degli autori, è un piccolo gioiello in cui si ricostruisce velocemente come sia cambiata la natura di Mas nel corso degli anni, quanto sia stata lungimirante la figura di Gianni Pezone, l’uomo che negli anni ’80 gestì i magazzini fino alla sua scomparsa, e quale eredità abbia lasciato alla figlia Chiara costretta ormai alla chiusura. In un luogo – non luogo come Mas, mecca del popolino che con 50 euro può vestire tutta la famiglia, ma anche negozio di riferimento dei costumisti del cinema che qui riescono a trovare il pezzo introvabile o il capo da comprare in 20 esemplari identici, è facile immaginare storie da affiancare a quelle vere di chi qui lavora.
Così Mas diventa sempre più palcoscenico e sempre meno negozio e davanti agli occhi degli spettatori può aprirsi un sipario immaginario dietro il quale gustarsi alcuni momenti onirici animati da
Filippo Timi, un vero e proprio inserto fiction ispirato alla serie fantascientifica Ai confini della realtà, con un duo di protagoniste come
Sandra Ceccarelli e Maya Sansa, nonchè la chiacchierata performance di Chiara Pezone, la titolare di cui sentiamo solo la voce, mentre le sue sembianze vengono affidate a
Iaia Forte: non solo la guida degli spettatori all’interno del magazzino, ma la vera e propria anima del film. Inusuale, veloce, sagace. Un esperimento più che riuscito.
VALENTINA NERI04/09/2014, 16:40