FESTIVAL DI ROMA 9 - Un'edizione popolare e italiana
Per quest'anno si ricambia. Sembra ormai la vera identità - consuetudine del Festival - o Festa che dir si voglia- Internazionale del Film di Roma. Cambiano le giunte, eppure il Festival, dove il motto "squadra vincente, non si cambia" sembra proprio sconosciuto. Così ai molti cambiamenti già introdotti nelle scorse edizioni, si aggiungono quelli di questa edizione.
Si torna allora alla Festa popolare con una maggiore attenzione però al cinema italiano: sedici i lungometraggi ospitati, tra cui molti film italiani "da botteghino", che hanno dimostrato, secondo un recente rapporto, di saper "far cassa" mantenendo solida e viva l'industria cinematografica italiana. Per la prima volta poi l'apertura e la chiusura è affidata a pellicole italiane, appartenenti e in omaggio al genere della commedia italiana: a "
Soap Opera" di
Alessandro Genovesi e a "
Andiamo a quel paese" di
Ficarra e Picone.
Più di qualità, invece, il cinema italiano ospitato nella sezione Prospettive Italia: tra le otto pellicole, cinque documentari e tre opere prime, si segnalano le anteprime mondiali di "
Due volte Delta" di
Elisabetta Sgarbi e "
Largo Baracche" di
Gaetano Di Vaio, presenze già note e di grande prestigio. Decisamente popolari le pellicole italiane della sezione
Gala come, ad esempio, "
Buoni a nulla" di
Gianni Di Gregorio e "
Compagni di scuola" di
Andrea Di Stefano.
Molta Italia anche nella sezione retrospettive con un omaggio al cinema gotico, un focus sul cinema di Mario Bava e il restauro di alcune pellicole di Pietro Germi per celebrare il centenario della nascita.
Una Festa, insomma, tutta italiana.
01/10/2014, 15:09
Alessandra Alfonsi