FESTIVAL DI ROMA 9 - "Index Zero"
È una bella opera prima quella di
Lorenzo Sportiello. Un film travagliato, con problemi produttivi che però riesce a dimostrare le doti del regista. Forse, come spesso accade per le opere prime indipendenti, la foga della realizzazione fa perdere di vista alcuni aspetti fondamentali e la voglia di fare troppo, che qualche volta è necessità, rischia di far commettere errori banali ma determinanti.
Due di questi sono nella sceneggiatura che sembra come esser stata strappata di un paio di pagine in due momenti fondamentali con conseguenze che diventano di colpo inspiegabili: in un luogo di massima sicurezza, come fa il protagonista a passare dal cortile recintato e sorvegliatissimo, alla sala dell'infermeria? E come fa il protagonista ad uscire (non da solo...) dall'ospedale nel finale del film?
Sono le due domande che lo spettatore tende a porsi durante la visione di "
Index Zero" e che, per disattenzione nella scrittura, fanno scivolare la storia su un crinale poco credibile.
A parte questi "buchi" nella storia, l'ambientazione della prima parte appare di buona qualità, mentre nella seconda qualcosa di più originale poteva essere inventato per dare la sensazione di vicino futuro tecnologico.
Gli interpreti principali, a parte qualche sospiro di troppo e un'ansia eccessivamente sottolineata, sembrano adatti ai ruoli con il protagonista maschile
Simon Merrells che assomiglia incredibilmente al nostro grande
Massimo Girotti.
23/10/2014, 12:48
Stefano Amadio