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SAN MARINO FILM FESTIVAL 3 - Franco Piersanti, Incontro


Il musicista incontra il pubblico del Festival e racconta la sua esperienza e le sue sensazioni nel comporre una colonna sonora.


SAN MARINO FILM FESTIVAL 3 - Franco Piersanti, Incontro
Franco Piersanti al San Marino FF
Un musicista e l'incontro con il pubblico del San Marino Film Festival. Franco Piersanti è l'autore di decine di colonne sonore per il nostro cinema migliore, da Nanni Moretti a Gianni Amelio, e al Festival è felice di incontrare registi e di parlare del suo lavoro.

"Non mi piace essere al centro del discorso, non lo sopporto, ma quando parlo del mio lavoro, devo fare sempre rifermento a me stesso. Ma è l'unico modo di poterne parlare, perché io lo conosco direttamente".

Come senti il lavoro di musicista per il cinema?

"È un lavoro straordinario perché offre qualcosa di più. Scrivere ed eseguire musica è una grande soddisfazione, ma per le colonne sonore in più c'è l'immagine, si esplora un ambito che non è solo musica. Alla musica si mischiano le immagini, le sensazioni e le esigenze del regista".

Cosa chiedono i registi ad un musicista al momento della composizione della colonna sonora?

"Spesso mi fanno delle richieste troppo specifiche, non io me la prendo. Cerco di capire e definire al massimo il pensiero del regista, rielaborandolo in un unico progetto con variabili infinite".

Come nasce una tua colonna sonora per un film?

"Nasce da una suggestione che viene dalla sceneggiatura che per me è il racconto di un autore e regista. Le suggestioni possono essere scarse o in eccesso, a seconda del regista. Lavorare sulla sceneggiatura mi piace molto, ma nasconde troppo la natura del film, quello che poi sarà con l'aggiunta delle immagini. Quando si arriva al film girato è un altra situazione e tutti i discorsi precedenti cadono. Anche perché la musica ha bisogno di essere del peso giusto proprio rispetto alle immagini".

Ti sei mai trovato in difficoltà nel realizzare una colonna sonora?

"Per alcuni film ero in serio imbarazzo! Perché la musica che avevo realizzato mi sembrava falsa, ma poi con la visione viene accettata (anche da me) e diventa una convenzione. E poi non credo al "tema" del film, cerco sempre di andare oltre il "tema" creando pezzi lunghi, brani più consistenti che vengono poi contratti e aggiustati per essere adeguati alle scene del film".

31/10/2014, 16:09

Stefano Amadio