ANDREA DE ROSA - Carattere romano
Andrea, ora sei in questo film biografico su Franco Califano, diretto da Stefano Calvagna, qual è il tuo ruolo?
"Io sono Massimo, un giovane fan del Maestro, che ha la fortuna di conoscerlo dopo un concerto e diventarci amico. Da quel momento lo accompagnerà negli ultimi anni della sua vita, quelli più bui... scoprendone l' umanità, le contraddizioni e l'incredibile forza d'animo".
Come ti sei trovato con un regista come Calvagna regista, così prolifico e discusso?
"Bene. Stefano lo conosco da un po' di anni. Mi aveva proposto un lavoro nel 2007, ma si accavallò con un altro film che stavo girando e dovetti rinunciare. Da lì ci siamo persi di vista... poi a gennaio di quest'anno mi ha chiamato e mi ha proposto questo biopic sul Maestro, dandomi poco tempo per decidere perché le riprese erano imminenti. Ho letto il copione e ho accettato. Ho sposato la storia e il personaggio che raccontiamo".
Che idea ti sei fatto, dopo il film, di Franco Califano?
"Più che altro mi ha confermato quello che in parte già sapevo. Era una persona piena di fragilità, ma anche poetica, generosa e soprattutto ironica anche quando il destino gli ha remato contro".
Come hai preparato il tuo personaggio?
"Ti dico la verità. Il mio personaggio è abbastanza semplice... perché è complementare al protagonista. È semplicemente un onesto ragazzo romano dalla battuta facile, innamorato delle canzoni del Califfo e della sua fidanzata da cui avrà presto un bambino. Quindi ho potuto dargli un'impronta simile a come sono io nella vita".
Quali sono gli attori/attrici italiani che preferisci al momento?
"D'istinto ti dico
Toni Servillo e
Kim Rossi Stuart...e fra le donne
Alba Rohrwacher e
Sarah Felberbaum..."
..
E quali registi?
"Tornatore, Sorrentino, Verdone e Virzì".
Fai anche teatro?
"Ogni tanto sì, ma a modo mio. Affitto un teatro, faccio due o tre repliche e mi sfogo cabarettisticamente con un monologo scritto da me oppure come ho fatto l'ultima volta con "
Allontanarsi dalla linea gialla", una situation comedy che si basa su due ex fidanzati che si incontrano alla Stazione Termini su una panchina dopo tre anni che non si vedono e non si sentono. Abbiamo fatto solo due date, ma forse replichiamo. Il teatro lo uso per ridimensionarmi e come valvola di sfogo".
Cosa ti ha portato un film come Notte prima degli esami?
"È il film a cui devo tutto: l'ingresso nel cinema, le nuove opportunità di lavoro e soprattutto l'affetto del pubblico. In parole povere... se fra alti e bassi faccio ancora questo lavoro, molto lo devo a quel film...".
Cosa stai preparando adesso?
"Ho appena finito di girare "
Maremmamara" un'ottima opera prima di
Lorenzo Renzi, commedia dalle tinte drammatiche che uscirà al cinema il prossimo anno. Poi sto scrivendo una nuova commedia teatrale...e soprattutto "
Deliri", un film scritto da me insieme a
Severino Iuliano e Giovanni Labadessa, un progetto molto ambizioso, dato che è uno "Urban Fantasy" destinato alle sale italiane...se tutto va bene va in preparazione fra qualche mese".
08/11/2014, 11:44
Stefano Amadio