TFF32 - "CasaOz", non solo il racconto di un luogo
Si chiama "
CasaOz", e per i non torinesi - in città difficile che qualcuno non sappia di cosa di tratta... - è un istituto nato per aiutare i bambini malati e le loro famiglie, che vengono ospitate e supportate nei diversi aspetti del difficile vivere con figli colpiti da patologie gravi come i cinque co-protagonisti del documentario omonimo di
Alessandro Avataneo, frutto di anni di lavoro e di convivenza.
Inevitabile, parlando di bambini malati, il rischio di scadere nella retorica e nella ricerca della lacrima facile era dietro l'angolo, ma va dato merito al regista di non aver minimamente voluto cercare quella strada, puntando invece sul sottolineare (oltre all'importanza della struttura: ovvio che questo lavoro debba essere e sia anche splendido spot di CasaOz in quanto tale) la vitalità e la forza dei piccoli co-protagonisti, la loro capacità di interagire con gli altri ospiti e con la vita nella casa.
Forti sentimenti, grande empatia inevitabile con le storie raccontate, ma a "CasaOz" - come in ogni vera casa, del resto... - si ride anche molto, si gioca e si passa il tempo raccontandosi, cercando di non perdere mai la speranza e la fiducia nella 'magia' (il nome 'Oz' non è di certo casuale!). Non era facile, ma Avataneo ha dimostrato la giusta dose di emotività e talento per riuscirci.
24/11/2014, 15:55
Carlo Griseri