Dal 2 al 6 dicembre 2014 presso il MIC - Museo Interattivo del Cinema, Fondazione Cineteca Italiana presenta
LARS VON TRIER, genio e sregolatezza, rassegna cinematografica dedicata al regista danese
Lars Von Trier. Attraverso dieci film, la rassegna si propone di esplorare il mondo, le immagini e le fobie di un autore estremo. Celebre per aver lanciato, insieme a
Thomas Vinterberg, il movimento “
Dogma 95”, oltre che per i suoi atteggiamenti anticonformisti e controversi che hanno spesso attirato l'attenzione della stampa, Von Trier è in breve tempo diventato uno degli autori cinematografici più innovativi ed influenti del cinema contemporaneo.
Apre la rassegna "
The Kingdom – Il regno", miniserie televisiva di grande successo a metà tra horror e commedia. Il rapporto di Von Trier con la televisione è piuttosto prolifico. All’età di 13 anni, per intercessione di uno zio regista e sceneggiatore, Lars ottiene un ruolo in una serie televisiva, mentre cresce la passione per la cinematografica grazie alla cinepresa a 8 millimetri della madre.
Tra gli altri lungometraggi, il minimalista e sperimentale "
Dogville", primo film di una trilogia, per il momento rimasta incompiuta, chiamata “
USA – Terra delle opportunità” cui appartiene anche Manderlay. Il progetto narra le vicende di una giovane idealista di nome Grace nell’America degli anni Trenta. È ambientato in Nord America anche "
Dancer in the Dark", girato interamente con camera a mano e definito dal suo autore un anti-musical. L’operaia Selma, interpretata dalla cantante islandese Björk, consuma il proprio dramma lavorativo e familiare lasciandosi andare a momenti di canto e ballo che sono l’evasione ideale dalla realtà della paura.
In calendario anche Le onde del destino, vibrante storia di una follia pura, e Il grande capo, realizzato attraverso una nuova trovata registica, l’automavision: una camera fissa controllata da un computer che decide, in maniera del tutto casuale senza apparenti linee guida, che cosa riprendere, se fare uno zoom o una panoramica, un primo piano o un piano americano.
Più recente è la cosiddetta “
trilogia della depressione”, legata a un periodo di malattia dello stesso Von Trier, che con questi tre film tenta di risollevarsi attraverso la narrazione cinematografica. Lo splendido "
Antichrist", attraverso la storia di una coppia che tenta di reagire alla perdita del proprio bambino, si interroga sulla malignità della Natura e sula forza dell’uomo nella lotta contro di essa. Non troppo lontano, anche se forse meno cinico, il seguente "
Melancholia": la crisi di due sorelle molto diverse durante e dopo il matrimonio della più giovane, alle porte di un’apocalisse inevitabile.
Non poteva mancare l’ultima ambiziosa opera del regista, "
Nymphomaniac", percorso filmico in due volumi da quattro capitoli ciascuno incentrato sulla vita di Joe, una donna fortemente segnata da un ipererotismo che ne ha dominato quasi tutti i tempi e gli spazi, complicando e danneggiandone i rapporti sociali, familiari e affettivi.