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L'AngoLo StrANieRo - "Due Giorni una Notte"


La solidarietà nel cinema dei fratelli Dardenne nel nuovo film con Marion Cotillard. "Senza eccezione culturale non ci sarà più espressione artistica, ma solo mercato cinematografico di puro intrattenimento" sostengono i registi.


L'AngoLo StrANieRo -
Marion Cotillard protagonista di "Due Giorni una Notte" dei Dardenne

“Nella crisi economica e sociale in cui versa l'Europa, Sandra ci sembrava il personaggio perfetto per raccontare gli effetti devastanti degli attuali problemi finanziari sul mondo del lavoro. Il triste pregio delle crisi economiche è infatti quello di aver acuito le tensioni tra solidarietà e conflitto tra lavoratori”. Luc e Jean Pierre Dardenne, vincitori a Cannes di due Palme d'oro per "Rosetta" e "L'enfant" , hanno sempre scelto personaggi inquieti che vivono ai margini per indagare le zone d'ombra più recondite della realtà contemporanea.

È infatti una guerra tra poveri che mette in concorrenza tra loro gli stessi lavoratori, quella che si consuma nel loro nuovo film, "Due Giorni, una notte". “Ogni giorno, in Belgio come in altri paesi, sentiamo parlare dell'ossessione per la prestazione nel lavoro e della violenta istigazione alla competizione tra i dipendenti”.

Sandra, interpretata dalla sublime Marion Cotillard, non è ancora guarita completamente da una depressione. Questo basta per convincere i suoi capi che non sia più in grado di lavorare come prima, così decidono di sbarazzarsene, ma invece di assumersi la responsabilità della decisione, lasciano la scelta ai colleghi di lavoro della donna. Sandra non si arrende e con il sostegno del compagno Manu, l’attore belga di origini italiane, Fabrizio Rongione, ha un week end per contattare i colleghi e tentare persuaderli a rinunciare al bonus e consentirle di essere reintegrata all'interno dell'azienda.

“La gente è in difficoltà, e crede di potersi salvare da sola, ma il solo modo di salvarsi di fronte alla crisi attuale, che non è solo economica ma anche di valori, è ricorrere alla solidarietà”. I Dardenne inseguono con la macchina da presa Sandra nei brevi e ripetitivi incontri con i suoi colleghi, specchio della nuova classe lavoratrice, schiacciata dalla paura e dai ricatti aziendali e chiusa nell’individualismo più esasperato.

“Non ci sono né buoni né cattivi. Ciascuno dei colleghi di Sandra ha dei validi motivi per dirle "sì" e per dirle "no” e per nessuno di loro il premio di produzione è un lusso”. E’ il cinema morale dei Dardenne, il consueto stile semidocumentaristico, essenziale e manieristico ma con toni sorprendentemente meno rigorosi. Come a voler in qualche modo prendere le distanze dal rigorismo economico e politico che sta mettono in ginocchio la tenuta sociale dei paesi europei.

E sui tagli alla cultura in particolare al budget stanziato per il programma Creative Europe i Dardenne ritengono che senza “eccezione culturale” non ci sarà più espressione artistica, ma solo mercato cinematografico di puro intrattenimento. “Se non capiamo questo, se non combattiamo questa malsana idea di Europa, non ci rimarranno che le piazze finanziarie”.

29/11/2014, 08:54

Monica Straniero