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LUCE MATERIA - A Pesaro un incontro sull'importanza della fotografia


Si è svolta nella sala del Consiglio Comunale, la tavola rotonda sul tema “Luce Materia’’, a conclusione del ciclo di conferenze dal titolo “La luce nel cinema, musica, pittura, poesia, fotografia e psicologia’’ a cura di Paolo Montanari.


LUCE MATERIA - A Pesaro un incontro sull'importanza della fotografia
Un momento della conferenza di Pesaro
Luce Materia, è una dicotomia che può spaziare in varie arti e in sconfinati campi del sapere. Per questo motivo dieci relatori, coordinati dal giornalista e storico del cinema Paolo Montanari, hanno presentato le loro riflessioni su questo tema, che può andare dalla filosofia e teologia alle scienze esatte, privilegiando le arti visive come il cinema, la fotografia, la pittura, la scultura, ma non trascurando il teatro che per Ludovico Ragghianti deve essere l’altero ego della Settima Arte.

Presenti Silvia Cuppini, docente di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università di Urbino e critico d’arte fra le più esperte a livello nazionale; Leonardo Nobili, scultore, artista a 360 gradi che ha presentato per l’occasione tre video d’arte sperimentali; Alex Pascoli, pronipote del grande poeta Giovanni Pascoli, attore di teatro,cinema e televisione vincitore di un Nastro D’Argento nel 2012 con il cortometraggio “Uno studente di nome Alessandro’’, per la regia di Enzo de Camillis; Alessio Caruso, attore di cinema,teatro e televisione, di formazione teatrale alla Sorbonne Nouvelle e al Piccolo teatro di Milano. Luigi Livi, docente del Conservatorio di Pesaro, ormai noto per la sua didattica musicale che sta adottando per qualsiasi persona si voglia accostare ad un brano musicale; Marco Mencoboni, direttore artistico dell’Ensemble “Cantar lontano’’; Giuliano Cardellini, poeta, artista e attore teatrale; Roberto Recanatesi, uno dei più autorevoli fotografi marchigiani; Roberto Danese, docente di Filologia Classica all’Università di Urbino e grande esperto di cinema.

La luce è un tema che ha affascinato registi come Ingmar Bergman, in cui il chiaro scuro, rappresenta i due aspetti della personalità dei suoi personaggi, che si riflettono in uno specchio. Una dicotomia, ben evidenziata da Antonio Faeti, docente di Letteratura per l’infanzia all’Università di Bologna, che si spostano nel conflitto fra vita e morte, nella magistrale partita a scacchi appunto con la Morte da parte del cavaliere nel "Settimo Sigillo". Anche in "Ritratto di Signora" di Jane Champion, Roberto Danese ha evidenziato i giochi chiaro scurali e l’importanza del movimento della macchina da presa, per creare dissolvenze alternate a soggettive.

Ed esempi nel cinema italiano? Ve ne sono molti, ma certamente due film capolavori: "La terra trema" di Luchino Visconti ed "Europa 51" di Roberto Rossellini, possono essere presi ad esempio di come la luce e l’ombra, il chiaro e lo scuro, sono parallele che non possono incontrarsi ma che non possono far a meno l’una dell’altra.

E come nella scultura di Michelangelo: come potrebbe esistere la luce se non ci fosse l’oscurità, nel movimento corporeo? Anche la cinepresa, e ovviamente questo si risalta di più nel bianco e nero, svolge questo ruolo estetico, insostituibile nell’essenza dello spazio e del tempo,elementi essenziali per la Settima Arte.

L’evento è stato organizzato dall’Assessorato alla Bellezza del Comune di Pesaro, la Fondazione Marche Cinema, l’Assonautica di Pesaro e Urbino e l’Università agli Studi Carlo Bo di Urbino. Enti patrocinatori, l’Arcidiocesi di Pesaro, la RUFA (Rome University of Fine Arts ), il settimanale il Nuovo Amico, il Conservatorio statale G.Rossini , l’associazione culturale Pegasus e la pro >Loco di Candelara.


Paolo Montanari

04/12/2014, 14:07