Giuseppe Tornatore: "Non riguardo mai i
miei film. Li trovo pieni di errori"


Giuseppe Tornatore:
Da spettatore non riguardo mai i miei film perché non ho quella verginità mentale che ha, invece, chi va al cinema e paga per vedere un’opera”. Lo ha detto il regista premio Oscar Giuseppe Tornatore incontrando gli studenti del comprensorio di Assisi dell'Università nell'ambito della XXXIII edizione di "Primo Piano sull'autore - Rassegna del cinema italiano".

"Quando mi capita di rivedere anche un solo minuto di un mio film" - ha aggiunto Tornatore - "lo trovo pieno di difetti. Inquadrature, che avrei voluto fare e non ho fatto, attori che avrei voluto avere e non avevo. Solo di recente ho rivisto, a Los Angeles, la versione restaurata di “Nuovo cinema Paradiso” e, anche se con difficoltà, ho ritrovato una sorta di visione naturale".

Ai giovani che lo hanno “intervistato”, Tornatore ha raccontato i suoi inizi: "Ho fatto le prime esperienze da fotografo" - ha detto – "prima di dedicarmi al teatro con gli amici con due lavori: uno tratto da Pirandello l’altro da De Filippo (“L’arte della Commedia”), poi sono approdato al cinema".

Il regista premio Oscar ha quindi raccontato due aneddoti che riguardano due grandi protagonisti del mondo dello spettacolo. "Ogni volta che sento Gabriele Lavia al telefono" - ha raccontato - "mi dice: ricordati nel prossimo film che farai se ci sarà un carabinieri che entra da una porta dicendo “comandi”, quel carabiniere vorrei essere io. E con il grande Ennio Morricone, ogni volta che c’è un’occasione, anche una cena con le famiglie, finiamo per sederci uno accanto all’altro, a parlare di cinema"

06/12/2014, 12:58