NELLA SOLITUDINE DELLO SGUARDO - Daniele Gaglianone
Il cinema di
Daniele Gaglianone ha i suoi estimatori storici e appassionati, che seguono il suo lavoro da anni e ad ogni uscita, ma ancora troppo poco è noto al grande pubblico nonostante lavori di indubbio valore e merito (con premi importanti, come nel caso del monumentale documentario "Rata Nece Biti") e film con cast notissimi (il caso unico e non perfettamente riuscito di "Ruggine").
Franco Prono, docente dal DAMS di Torino e grande conoscitore di Gaglianone fin dai suoi esordi, ha curato per Bonanno un volume che raccoglie saggi e scritti che puntano a dare un'idea più completa del lavoro realizzato dal regista torinese d'adozione: "
Nella solitudine dello sguardo" è un testo che non può mancare di essere letto da chi ama il cinema sincero e radicale dell'autore.
Il volume è stato pubblicato nel 2012 e affronta quindi i suoi primi cinque lungometraggi (
"I nostri anni", 2000; "Nemmeno il destino", 2004; "Pietro", 2010; "Ruggine", 2011 e il documentario "Rata nece biti", 2008) oltre alle decine di cortometraggi documentari e di finzione in pellicola e in video.
Dalla quarta di copertina: "
Daniele Gaglianone occupa un posto particolare e defilato nel panorama del cinema italiano contemporaneo. Il suo rigore formale ed espressivo, la coerenza delle sue scelte, la tenacia con cui persegue sempre i propri obiettivi sono esemplari nel mondo dello spettacolo odierno, sempre più disponibile a cedimenti, semplificazioni, banalizzazioni, compromessi. Con grande competenza tecnica e linguistica Gaglianone affronta tematiche connesse alla memoria collettiva e individuale, al malessere della vita nelle periferie urbane, alle complesse dinamiche del mondo infantile, in un'ottica originale ricca di fascino".
22/12/2014, 09:00
Carlo Griseri