I MIGLIORI FILM DEL 2014 PER CINEMAITALIANO.INFO
STEFANO AMADIO
IL GIOVANE FAVOLOSO di Mario Martone
Il racconto della vita del poeta fatto dal regista napoletano è un concerto di personaggi (e interpreti) che ruotano meravigliosamente intorno alla figura e alle parole di Leopardi. Elio Germano svolge un lavoro di grande qualità interpretando il poeta dall'adolescenza in Recanati fino agli ultimi giorni di vita a Napoli.
OGNI MALEDETTO NATALE di G. Ciarrapico, M. Torre, L. Vendruscolo
Il Natale del trio di Boris è una condanna, raccontato con stile coraggioso e azzardato. Anche qui, punto forte del film sono gli interpreti, favoriti da una scrittura dei personaggi attenta e ricca. Un cast che interpreta, con risultati del tutto esilaranti, due ruoli, uno nella prima uno nella seconda famiglia.
SMOKINGS di Michele Fornasero
Carlo e Giampaolo Messina sono due simpatici personaggi che non nascondono i limiti etici della loro attività legata al fumo, sottolineando però che ogni impresa che muove tanto denaro non sarà mai un esempio di moralità.
Un racconto cronologico interessante che si sviluppa dietro alle vicende della fabbrica Yesmoke e agli infiniti ostacoli da dover superare per poter essere imprenditore.
SONG 'E NAPULE di Antonio e Marco Manetti
Un film di genere del tutto riuscito che ha strappato ad altri film di maggior successo al botteghino non pochi premi e riconoscimenti. I Manetti entrano nella Napoli di oggi ma vanno a caccia di citazioni e personaggi di un cinema che in Italia si fa sempre meno.
PEREZ. di Edoardo De Angelis
Il crescendo si alimenta con i personaggi che, come nella miglior tradizione del noir, cambiano carattere e si trasformano mostrando il loro vero volto. Oltre a Luca Zingaretti, ci sono Giampaolo Fabrizio e Massimiliano Gallo in grande forma, capaci di dare ai loro personaggi, con sicurezza e misura, l'aspetto giusto in ogni situazione.
CARLO GRISERI
ANIME NERE di Francesco Munzi
Probabilmente il migliore film italiano dell'anno, a un passo dall'acclamazione a Venezia e poi tristemente trascurato dal pubblico in sala: speriamo possa diventare un "classico", anche se in ritardo.
IO ROM ROMANTICA di Laura Halilovic
Piccolo film, minuscola distribuzione, grande potenziale: Laura Halilovic prosegue il suo percorso dopo un doc da ricordare (e recuperare) e diventa una delle maggiori speanze per il cinema italiano del prossimo futuro.
IN GRAZIA DI DIO di Edoardo Winspeare
Edoardo Winspeare realizza probabilmente il suo film migliore, seppur realizzato con mezzi limitati e un cast poco noto: il suo lungo racconto salentino affascina e conquista, ottime le interpretazioni.
N-CAPACE di Eleonora Danco
Forse l'unica vera sorpresa importante del recente Torino Film Festival, il film rivela al cinema il talento della sua regista (impegnata finora solo in teatro) muovendosi con ironia e sapienza in un territorio ibrido tra documentario, sperimentazione e fiction.
IO STO CON LA SPOSA di Gabriele Del Grande, Antonio Augugliaro, Khaled Soliman Al Nassiry
Il documentario italiano dell'anno, per genesi, per tema e per realizzazione: uno dei titoli che rimarranno e che andrebbero proposti nelle scuole e nelle prime serate tv.
SIMONE PINCHIORRI
LE MERAVIGLIE di Alice Rohrwacher
Un'opera unica nel suo genere, che si differenzia dalla classica produzione italiana. Per Alice Rohrwacher un altro film di grande "impatto" dopo "Corpo Celeste".
IL CAPITALE UMANO di Paolo Virzì
Un affresco sociale della deriva del capitalismo, ambientato nel nord Italia. Un'umanità descritta con sarcasmo e lucidità.
SMOKINGS di Michele Fornasero
L'avvincente racconto della vita pubblica e privata dei fratelli Messina in un documentario ben montato e molto simile ad una spy-story.
TIR di Alberto Fasulo
Un film sulla solitudine e sul nostro tempo. Come già scritto per "Le Meraviglie", un film unico nel suo genere ed innovativo rispetto agli altri prodotti nel nostro paese.
IL TRENO VA A MOSCA di Federico Ferrone e Michele Manzolini
Un bellissimo documentario sulla storia di un uomo alla ricerca dell'illusione del sogno sovietico. Un'opera costruita con delle splendide immagini d'archivio ben usate e montate.
ANTONIO CAPELLUPO
ANIME NERE di Francesco Munzi
Ci sono voluti quasi quattro anni per vedere in sala il terzo film di Francesco Munzi. Una lunga attesa, ma ne è valsa la pena. Un film d'autore che scava a fondo l'elemento più importante e delicato della 'ndrangheta, la famiglia. Bellissimo.
IL CAPITALE UMANO di Paolo Virzì
Acclamato da anni come autore di commedie brillanti, Virzì colpisce pubblico e critica con un convincente noir capace di raccontare i lati più oscuri della borghesia contemporanea.
SONG 'E NAPULE di Antonio e Marco Manetti
I Manetti mescolano l'opera di Lenzi, Corbucci e Castellari con la canzone neomelodica in un film pensato e diretto per il puro piacere di fare cinema, realizzato da due "artigiani", veri eredi del cinema di genere all'italiana '60-'70.
IL RAGAZZO INVISIBILE di Gabriele Salvatores
Salvatores pesca a piene mani dal fumetto supereroistico e dal cinecomics, ambientando a Trieste la prima importante produzione italiana del genere. Operazione intelligente che potrà avere un suo interessante seguito in futuro.
NESSUNO SIAMO PERFETTI di Giancarlo Soldi
Soldi porta la sua macchina da presa dentro alle mura di casa Sclavi cercando di far luce negli angoli più bui dell'esistenza di uno dei personaggi più enigmatici della cultura italiana del '900. Imperdibile.
LUCA CORBELLINI
ANIME NERE di Francesco Munzi
Un lavoro dall’affondo potente, dai forti contrasti e purtroppo tragicamente vero. Un viaggio non solo nel cuore della ‘ndrangheta ma nel cuore nero, dolente e doloroso dell’animo umano.
SMETTO QUANDO VOGLIO di Sydney Sibilia
La vera rivelazione dell’anno, considerando anche che è un’opera prima. Una commedia di denuncia confezionata con imprevedibile scioltezza narrativa. Un bello schiaffo tirato in faccia a chi di dovere...
IL CAPITALE UMANO di Paolo Virzì
Puntata la bussola verso il nord del paese, Virzì si addentra nei meandri di un apologo potente ed inaspettato. Un film che destruttura e poi abilmente ricompone il mosaico di una società che non conosciamo o facciamo finta di non conoscere.
IL GIOVANE FAVOLOSO di Mario Martone
Un film che ha la capacità di descrivere, con la sensibilità postmoderna, la figura fragile di Leopardi quale uomo prodigio, collocato però fuori dal suo tempo. L'io del poeta e dell'uomo è sempre preso in causa, riportandolo alla sua dimensione più giusta.
IN GRAZIA DI DIO di Edoardo Winspeare
Una storia piccola e semplice, dove vengono contemplate le complessità delle relazioni umane. Un film al “femminile”, aspro come sanno essere le terre meravigliose del Salento, con personaggi refrattari all’espressione fisica che sanno riscoprire il valore della nostra madre Terra.
DUCCIO RICCIARDELLI
IL GIOVANE FAVOLOSO di Mario Martone
Un grande Germano, supportato da una serie di personaggi ben costruiti, in un dramma storico - poetico a tratti rigido e pachidermico ma che racconta molto bene la storia del nostro poeta più tormentato. Avvincente, commuove e cattura dal primo all’ultimo minuto. Un cinema come si faceva un tempo che sa unire il fascino di una grande produzione cinematografica con l’intimismo della lirica leopardiana. È come tornare a scuola.
IL CAPITALE UMANO di Paolo Virzì
Virzì racconta una storia avvincente e ben strutturata, in un territorio che non gli appartiene, un giallo avvincente e stratificato con molti personaggi che nascondono verità pesanti e che ci mostrano uno spaccato di società spesso inarrivabile. Questo film dimostra che un bravo regista può essere capace di muoversi nei diversi generi cinematografici senza perdere la propia forza espressiva.
LAST SUMMER di Riccardo Guerra Spagnoli
Un piccolo grande film passato inosservato al grande pubblico, claustrofobico e soffocante, un dramma teatrale con influssi orientali, tutto girato su una lussuosa barca a vela ormeggiata in un mare azzurro e misterioso. Pregevole per il minimalismo delle inquadrature e la geometria della composizione, affascina soprattutto per la limpidezza e la purezza, realizzato con molta attenzione alle sfumature e ai dettagli dei personaggi. Da vedere e soprattutto da ascoltare per il dettaglio dei suoni, film immerso tra "Il coltello nell'acqua di Polanski" e "Le Mystère Koumiko" di Chris Marker.
LE MERAVIGLIE di Alice Rohrwacher
Sa di terra, di campagna e di reale quello della Rohrwacher con molta attenzione all’interazione tra storia, paesaggio e vita dei personaggi. Una perla rara nel nostro cinema, un film d’autore a tratti difficile e persino ruvido ma che ( finalmente! ) comunica emozioni anche ad un pubblico straniero. La Rohrwacher dimostra maturità stilistica e passione per l’immagine; ogni inquadratura è un concentrato di materia e sogno, semplice ma intensa. Una fiaba fatta di miele e di perdono, proprio indimenticabile quella scena del miele rovesciato sul pavimento. Scivoliamo anche noi spettatori con quelle mani infilate nel dolce amaro della vita.
NOI 4 di Francesco Bruni
Bruni scrive e dirige bene, gli piacciono i personaggi ed è innamorato della vita. Tutto questo si desume dal suo secondo film da regista. Sembra di assistere alla vita della nostra famiglia ma non è un documentario, perché comunque si ride, si piange e ci si innamora di quella lotta quotidiana con il dolore, la passione e l’affanno di essere umani. Buon racconto senza esasperazioni esistenziali di una famiglia media italiana. Film molto fine anche visivamente. Tutti possiamo essere belli e goderci la vita anche senza essere degli eroi.
MARGHERITA PUCELLO
IN GRAZIA DI DIO di Edoardo Winspeare
Sullo sfondo di un contesto squisitamente bucolico, avente come protagonista il Salento, Edoardo Winspeare dirige un cast di non professionisti capace di riprodurre magistralmente la sacralità della terra e la genuinità della campagna, attraverso una verosimiglianza altrimenti difficile da raggiungere. Grande successo al Festival di Berlino, un film perfettamente corale che racchiude in sé l’essenza delle origini.
IL CAPITALE UMANO di Paolo Virzì
Anche Paolo Virzì si affida alla coralità, spostandola in questo caso verso la fine del film. Proprio come un libro, il lungometraggio si sviluppa per capitoli, dedicati ai singoli personaggi attraverso un’impronta drammaturgica che li rende degnamente ed incondizionatamente vittime del destino.
SMETTO QUANDO VOGLIO di Sydney Sibilia
Probabilmente la commedia rivelazione del 2014, fa ridere e riflettere dall’inizio alla fine, servendosi di personaggi e situazioni “graffianti” quanto verosimili. Ben curato nella scrittura e nella regia, il film riesce egregiamente nell’intento di dimostrare come la conoscenza possa strizzare l’occhio ad un mondo che spesso, purtroppo, ha il sopravvento.
RESISTENZA NATURALE di Jonathan Nossiter
Coproduzione Italia/Francia, è un raffinato omaggio all’agricoltura, ma anche un coraggioso inno alla ribellione contro un sistema che omologa e avvelena la produzione agroalimentare. Percorrendo alcune terre italiane, il regista racconta la realtà di quattro vignaioli in fuga dalla città che lottano per l’autenticità e la biodiversità dei loro prodotti.
THE LACK dei Masbedo
Opera dalla struttura circolare, The Lack rinuncia alle comparse e ai personaggi secondari per evidenziare esclusivamente l'interiorità e la realtà delle singole protagoniste. Dirigendo impeccabilmente suoni e rumori, il regista ci regala una vera e propria sperimentazione sia nel linguaggio, sia nella forma.
AMBRETTA SAMPIETRO
IL CAPITALE UMANO di Paolo Virzì
Dalla provincia americana del romanzo a quella ricca della Lombardia, con la sua trama e le anime noir. Ottima caratterizzazione dei personaggi da parte degli interpreti principali e del giovane talentuoso Giovanni Anzaldo. Il miglior film visto quest'anno, una storia che ti resta dentro.
ANIME NERE di Francesco Munzi
Ad Africo Nuovo un affresco della realtà quotidiana delle famiglie calabresi legate alla 'ndrangheta, che seppur dedite ad "affari" internazionali restano legate alle tradizioni ancestrali. Un film coraggioso e molto estetico con qualche omaggio a "Le quattro volte" di Michelangelo Frammartino, girato negli stessi luoghi.
BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA di Franco Maresco
È nata una stella: Ciccio Mira, impresario di cantanti neomelodici napoletani a Palermo. Un personaggio che sembra inventato ma rigorosamente vero e che da solo vale tutto il film. Convinto sostenitore di Berlusconi, nella speranza di diventare ricco come lui, che ha iniziato proprio cantando sulle navi da crociera e nostalgico della mafia dei tempi passati, è protagonista di questo film in cui appare anche Marcello Dell'Utri.
LA SAPIENZA di Eugène Green
Ci vuole molto coraggio a sovvertire le regole del cinema e a far recitare gli attori guardando in macchina e facendoli parlare con la voce fuori campo. Green lo sa fare con maestria e confeziona un film per palati raffinati. Omaggio a Borromini e al Barocco, di cui il regista è un grande estimatore; splendide riprese di Roma e di Stresa.
PERFIDIA di Bonifacio Angius
Padre e figlio accomunati da una grandissima solitudine in una Sardegna che potrebbe essere ovunque. Un figlio apatico che dissolve le sue giornate tra bar e amici perdigiorno e un padre che cerca di "sistemarlo" con ogni mezzo. Il ritmo lento iniziale accelera verso un finale inatteso e spiazzante.
ALESSANDRA ALFONSI
LE COSE BELLE di Giovanni Piperno e Agostino Ferrente
La storia affascinante ed emozionante di Adele, Enzo, Fabio e Silvana, quattro "guaglioni" e "guaglione" che hanno smesso di sognare e realizzare i loro sogni. I comizi di Napoli dieci anni dopo per un documentario corale, intenso, aperto e chiuso dalle note di Passione, cantata con la stessa veemenza e naturalità che hanno i giovani protagonisti nella pellicola. Un affresco su Napoli e su quattro ragazzi che hanno mantenuto la loro dignità e conducono adesso una vita semplice con i loro cari.
IL GIOVANE FAVOLOSO di Mario Martone
La sorpresa al box office italiano di questo 2014. Il poeta di Recanati, spesso deriso e sbeffeggiato da studenti poco inclini allo studio, sorprende ed affascina invece al cinema, soprattutto grazie l'interpretazione di Elio Germano.
NEVE di Stefano Incerti
Un noir sentimentale ambientato sulla neve, diretto dal "regista dell'attesa" e prodotto dalla Eskimo di Dario Formisano. La storia di due marginali che vivono ai lontano in una pellicola sospesa, poco dialogata, silenziosa e per questo affascinante, misteriosa e profonda, i come ritratti femminili che mostra.
IL MISTERO DI DANTE di Louis Nero
È il viaggio esoterico ed investigativo su Dante, realizzato dal regista nel mezzo della sua vita artistica attraverso le guide di esperti ed eruditi sul Sommo Poeta e sul gruppo iniziatico dei Fedeli d'amore, come Gabriele La Porta, Silvano Agosti e Franco Zeffirelli. Per metà fiction e per metà documentario.
SONG'E NAPULE dei Manetti Bros
Commedia poliziesca che esplora e riscatta il genere musicale, tipicamente napoletano, del neomelodico. Ben girata, ben confenzionata e finalizzata ad approfondire anche altri aspetti culturali, come l'immagine di Napoli, bella, vivace e autentica.
MONICA STRANIERO (L'Angolo Straniero)
LOCKE di Steven Knight
Ambientato completamente nell'abitacolo di un'automobile, il film di Steven Knight è un viaggio in tempo reale, 85 minuti per arrivare da Birmingham a Londra, nel dramma umano di Ivan Locke. Non c’è azione. Gli unici movimenti sullo sfondo notturno sono le luci dell’autostrada e del display del cruscotto blu-tooth puntate sul volto apparentemente inespressivo del protagonista, interpretato da Tom Hardy , a cogliere le tracce di una qualche emozione mentre la sua vita sta andando in frantumi.
DUE GIORNI, UNA NOTTE di Luc e Jean Pierre Dardenne
Luc e Jean Pierre Dardenne hanno sempre scelto personaggi inquieti che vivono ai margini per indagare le zone d'ombra più recondite della realtà contemporanea. E’ una guerra tra poveri quella che si consuma nel loro film. Con il consueto stile semidocumentaristico, ma con toni meno rigorosi, i due registi mettono in scena il dramma della nuova classe lavoratrice, schiacciata dalla paura e dai ricatti aziendali e chiusa nell’individualismo più esasperato.
MOMMY di Xavier Dolan
Ambientato in un Canada distopico dove una legge permette ai genitori di abbandonare i propri figli “disturbati” in ospedali psichiatrici anche senza il parere di un medico, l’enfant prodige del cinema canadese Xavier Dolan porta sul grande schermo un trio di personaggi che la società non accetta. Tutto all’interno di un formato immagine 1:1 per sviscerare con reale empatia il rapporto di odio-amore-odio fra madre e figlio.
ALABAMA MONROE di Felix Van Groeingen
Didier ed Elise, una storia d’amore come tante. Ma quando un lacerante dolore irrompe nella loro vita , le reazioni della coppia si riveleranno profondamente diverse. The Broken Circle Breakdown del regista belga Felix Van Groeingen si pone domande e lascia dubbi sui limiti dell'amore, della fede e della ragione di fronte alla tragedia. Mentre la musica bluegrass con le canzoni di Hank Williams, Lyle Lovett, e anche The Tokens, non solo allenta la tensione drammatica ma rievoca un'idea di America che forgiata durante l'età dell’oro, per molti versi resiste ancora oggi.
YVES SAINT LAURENT di Jalil Lespert
Attraverso l’appassionata e travagliata relazione tra Yves Saint Laurent, uomo complesso e dalla personalità fragile, e Pierre Bergé, il regista francese Jalil Lespert ricostruisce con uno stile visivo da rivista patinata la storia di un uomo che ha avuto un successo incredibile nel suo lavoro per circa vent’anni, dal 1956 al 1976. Così tra una creazione e l’altra si aprono squarci sugli eccessi e sulle nevrosi dello stilista; uomo isterico, malato, creatore geniale, artista maledetto, ma anche l'uomo stanco che sprofonda nell’alcol e nelle droghe.
31/12/2014, 12:32
La Redazione