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BFM33 - "Afterlife", quinto film della mostra concorso


BFM33 -
Afterlife
È la volta di “Afterlife”, il quinto film della mostra concorso. Commedia brillante della regista ungherese Virag Zomboracz. Una pellicola in grado di trattare, con un sano umorismo, a volte veramente bizzarro e demenziale, argomenti quali rapporto padre/figli, famiglia e cambiamento dei valori tradizionali nella società.

Mozes è un ragazzo di venti anni che ha appena finito gli studi di teologia e vive con la famiglia in un piccolo villaggio ungherese. Il rapporto con il padre, che è un autoritario pastore protestante, è molto tormentato e difficile. Questo conflitto rende Mozes diffidente ed insicuro ed anche un po’ strano agli occhi degli altri tanto da farlo “riposare” per un pò di tempo in un istituto psichiatrico.
Al rientro in famiglia la situazione non sembra cambiata ma all’improvviso il padre muore ed il suo fantasma riappare solo a Mozes, generando situazioni imbarazzanti ma gestibili in modo meno ossessivo di quando era in vita. Il fantasma del padre, che è reale agli occhi del figlio, può essere letto come un’allucinazione o un effetto del lutto è vero, però permette a Mozes, per la prima volta nella sua vita, di dover gestire le cose da solo. E nonostante i risultati negativi delle sue azioni, diventa attivo, indipendente e sicuro. Il rapporto tra fantasma (padre) e figlio si risolve, con quella semplice accettazione dell’essere così come si è da parte di entrambi.

“Afterlife” commenta la regista, “è una commedia di formazione che, invece di affrontare i conflitti sociali, guarda principalmente all’individuo e alle istanze della psiche umana”.

12/03/2015, 09:00

Luca Corbellini