ONDE ROAD - Alla ricerca delle radio libere
Era il 28 luglio 1976, un mercoledì. Con la sentenza numero 202 la Corte Costituzionale liberalizza le trasmissioni radio in ambito locale. Una sentenza destinata a cambiare per sempre la storia della radio, e con essa quella di milioni di persone.
Da quel momento da nord a sud Italia fu un continuo proliferare di nuove stazioni, programmi e personaggi. Per molte la parola "fine" arrivò già dopo qualche anno, mentre qualcuna ha cercato di sopravvivere all'avvento dei nuovi media, resistendo ancora e ancora in nome della libertà.
A rendere omaggio alle radio libere e al loro infinito carico di cultura, intrattenimento e tanta nuova musica, è
Massimo Ivan Falsetta con il suo "
Onde Road".
Lavorando sugli elementi tipici della docu-fiction, Falsetta costruisce una vera e propria spy story, mettendo la bionda "Agente Bi" sulle tracce di una misteriosa speaker colpevole di aver interrotto le trasmissioni radiofoniche per inondare l’etere con pezzi di repertorio '70 e '80.
Inizia così un viaggio "on the road" in una Calabria dove il tempo sembra essersi fermato e in cui il ricordo delle radio libere è ancora forte nella memoria e nei cuori dei tanti improvvisati speaker di allora, che grazie al talento e ad idee innovative divennero dei veri e propri miti locali.
Grazie ad una colonna sonora affidata a Fabrice Quagliotti dei Rockets, ai contributi di leggende radiofoniche come Federico l’Olandese Volante e Awanagana, a particolari curati ed effetti speciali in stile anni '80, Falsetta mette in piedi un dolce amarcord che non ha l'intenzione di piangere la scomparsa delle radio libere, ma che piuttosto vuol far riscoprire quella meravigliosa stagione capace nel suo piccolo di segnare profondamente la cultura del nostro Paese.
13/03/2015, 13:00
Antonio Capellupo