RIGOLETTO A MANTOVA - Al cinema solo il 12 maggio
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Rigoletto a Mantova", terza opera Special e prestigioso ultimo appuntamento de
La Grande Stagione Live & Special 2014-2015 di Microcinema, che approderà nelle sale cinematografiche italiane martedì 12 maggio 2015, regia di
Marco Bellocchio, con la straordinaria partecipazione di
Placido Domingo, per la prima volta nel ruolo di Rigoletto, e la fotografia del premio Oscar
Vittorio Storaro, con la partecipazione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta dal Maestro
Zubin Mehta.
Il “Rigoletto” è ambientato a Mantova, nei luoghi e nelle ore del libretto, rispettando cioè il ritmo più “autentico” della storia così come è stata pensata e narrata dagli autori. Le riprese sono state realizzate, in alta definizione, nello splendore rinascimentale della città di Mantova; grazie a un cast artistico e tecnico d’eccezione, sono tornate ad intrecciarsi le vicende del “Rigoletto”, un’opera intramontabile, che racconta la complessità della vita umana attraverso gli elementi da sempre motore dell’arte drammaturgica: l’Amore e l’Odio, il Bene e il Male, la Vita e la Morte. Un intreccio beffardo, a volte crudele e grottesco scandito, nella trama, dall’ombra incombente della “maledizione”.
Placido Domingo dà voce e anima al Rigoletto, buffone di corte che, dopo aver provocato in pubblico un nobil uomo, il conte di Ceprano, verrà tragicamente punito dai cortigiani per la sua imperdonabile insolenza. Sarà Gilda, la giovane e attraente figlia di Rigoletto, interpretata dal soprano
Julia Novikova, che finirà per pagare con la vita gli “errori” del padre e un amore sbagliato, quello per il cinico duca di Mantova: un uomo potente e di bell’aspetto costantemente inebriato dal sapore della conquista femminile. È proprio il duca, che in questa straordinaria versione dell’opera ha la voce del giovane
Vittorio Grigólo, a invaghirsi di Gilda. Lei credendolo un giovane studente s’innamora. Ma nulla di ciò che appare è così com’è realmente e i destini dei personaggi s’intrecceranno pericolosamente in un susseguirsi di avvenimenti dal tragico finale.
È il melodramma che si fa film e diventa reale, che esce dal suo tempio, il teatro, per calcare il “palcoscenico” di una Mantova riportata, dalla sapiente fotografia di Vittorio Storaro, indietro nel tempo, nel XVI secolo.
06/05/2015, 20:52