Note di produzione di "Waste Mandala"
Dopo aver realizzato documentari che guardavano al passato eravamo alla ricerca di una storia che parlasse dei problemi del nostro presente, ma che allo stesso tempo ci permettesse di parlarne con uno sguardo altro, distante dal nostro.
Il nostro film non voleva semplicemente mostrare la nascita di un gruppo di attivisti che lottano per salvaguardare la propria terra. Voleva parlare di uno scontro tra la cultura del consumo e del progresso incontrollato, di cui noi eravamo i portatori, e un’altra legata a tradizioni, culti e usanze che stanno rischiando di scomparire proprio a causa di questa influenza. Perché oggi il Nepal è apparso ai nostri occhi nel mezzo di una transizione traumatica. In bilico tra un modello che era in grado di autogestirsi e uno che sta accogliendo gli agi ma anche le incongruenze di un mondo fatto di nuovi miti e consumi.
Non abbiamo trovato una soluzione a questo problema, ma abbiamo documentato il tentativo di trovare una terza via, simboleggiata idealmente dalla creazione di un enorme Mandala interamente fatto di plastica.