BIOGRAFILM 11 - UPm, l'unità ipotetica di produzione musicale
Un progetto interessante da diversi punti di vista quello di "
UPm - Unità di Produzione musicale", ideato da Enrico Gabrielli e Sergio Giusti. Una iniziativa che ha provato a trattare scientificamente la creazione musicale: un giorno, divisi in squadre e costretti a seguire un rigido programma di turni e regole, un gruppo di 72 musicisti ha lavorato in una fabbrica con l'obiettivo di creare musica e suonarla, ma solo come risultato di un lavoro realizzato in scala industriale.
Rigidamente organizzato, "UPm" nasce come progetto psicologico e sociale oltre che musicale, e un suo resoconto 'visivo' è un regalo che ogni spettatore saprà apprezzare, anche se forse il documentario che ne è derivato - diretto a sei mani da
Tommaso Perfetti, Pietro De Tilla ed Elvio Manuzzi - non è di facile fruizione senza una adeguata conoscenza dell'intera operazione.
Bisogna entrare piano piano nei meccanismi della giornata, così come capita agli improvvisati operai, e seguire con loro l'andamento della giornata, provare a seguire gli ordini convinti di far parte di qualcosa di 'più grande' o cercare di sabotare l'ingranaggio per sovvertire un sistema che non si capisce o non si apprezza. Le dinamiche delle diverse squadre si modificano nel corso della giornata, e ogni capogruppo ha un diverso modo di rapportarsi con la propria e l'altrui autorità.
Alla fine, quando meno ce lo si può aspettare e tutto sembra confuso, si arriva a quella che può essere la quadratura del cerchio (o la cosa più simile che si poteva sperare...), ma le conclusioni sono lasciate allo spettatore e i 'risultati' di questo insolito progetto rimangono ignoti allo spettatore.
La performance è stata filmata da 11 macchine da presa utilizzate da 16 operatori in turnazione costante: la versione di "UPm" passata sullo schermo è quindi solo una delle 'decine' di montaggi possibili, ed è proprio la parzialità di questo montato l'aspetto probabilmente meno convincente (ma inevitabile?) del documentario.
15/06/2015, 08:30
Carlo Griseri