Note di regia del documentario “L'Infinita Fabbrica del Duomo”
L’anonima, umile, operosa e quotidiana cura che una struttura come il Duomo ha richiesto e ancora richiede, rivela quella grandiosità dell’agire umano in grado di travalicare il tempo e le generazioni e di racchiudere in se stessa un grande sentimento umanista.
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L’infinita fabbrica del duomo” è un poema visivo, un’epopea degli umili che prova a restituire un disegno talmente vario e complesso, un disegno i cui passaggi segreti non possono essere forzati o aperti dalla semplice volontà e che una mente sola non può afferrare, ma che può essere suggerito grazie alla potenza del racconto per immagini.
Provare a filmare e restituire la cura, la laboriosità e la bellezza del tempo e delle storie umane è la sfida del nostro film.
Massimo D’Anolfi e
Martina Parenti