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Film Festival della Lessinia 21 -Dal Guatemala “Ixcanul -
Vulcano”: per un viaggio nel cuore della comunità Maya


Film Festival della Lessinia 21  -Dal Guatemala “Ixcanul - Vulcano”: per un viaggio nel cuore della comunità Maya
Una scena di "Ixcanul - Vulcano" di Jayro Bustamante
Dagli altopiani del Guatemala al Film Festival della Lessinia, per un viaggio nel cuore della comunità Maya. La cerimonia di apertura della ventunesima edizione della rassegna cinematografica internazionale di Bosco Chiesanuova (Verona) sabato 22 agosto 2015 accende i riflettori su una storia di denuncia contro la colonizzazione ambientata nella comunità indigena Kaqchikel. A raccontarla, alle 18 sul grande schermo del Teatro Vittoria, le immagini del lungometraggio-rivelazione "Ixcanul - Vulcano" (93', Guatemala - Francia 2015): opera prima di Jayro Bustamante che ha conquistato l'Orso d'Argento alla Berlinale 2015.

Protagonista della vicenda è la diciassettenne Maria, ragazza maya che vive e lavora coi genitori nei campi di caffè alle pendici di un vulcano attivo. La grande montagna non è l'unico ostacolo al sogno di trasferirsi nella “grande città”. La sua condizione non le permette di cambiare il proprio destino: a breve la attende un matrimonio combinato con Ignacio, il supervisore della piantagione. L'unica via d'uscita si chiama Pepe, raccoglitore di caffè che vorrebbe andare negli Stati Uniti: Maria lo seduce per poter fuggire insieme a lui, ma dopo promesse e incontri clandestini, il giovane se ne va e la abbandona incinta. Il morso di un serpente costringe Maria a raggiungere quel “mondo moderno” tanto desiderato. La vita è salva, ma a un prezzo che non si sarebbe aspettata.

"Ho trascorso la mia infanzia sugli altipiani del Guatemala, la terra dei Maya, circondata di vulcani e permeata di antiche tradizioni indigene" - premette Bustamante nelle note di regia. - "Anni dopo, mia madre condivise con me la sua indignazione quando scoprii che alcuni funzionari sanitari pubblici erano coinvolti nel sequestro di bambini maya".
Questo è stato il punto di partenza del racconto. "Sfortunatamente, le comunità che abitano gli altipiani guatemaltechi dove sono cresciuto sono sempre state afflitte da un elevato tasso di discriminazione e hanno subito il violento impatto del traffico di minori nel corso del conflitto armato che ha flagellato il Paese e anche oltre. Il rapimento di bambini in Guatemala" – aggiunge – "non è un segreto: con soli 14 milioni di abitanti, è diventato il principale Paese esportatore di bambini nel mondo. L'Onu riferisce di 400 sequestri di minori ogni anno, portati a termine in condizioni di assoluta impunità".

21/08/2015, 14:54