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VENEZIA 72 - "Il Decalogo di VASCO"


Un viaggio in auto insieme a Vasco Rossi verso uno dei suoi concerti. Le canzoni reggono, il film di Fabio Masi, diviso in dieci parti, un po' meno,


VENEZIA 72 -
Il "cartonato" di Vasco Rossi nel doc di Fabio Masi
Il personaggio c'è ma forse manca il manico. Ne "Il decalogo di Vasco" si va lentamente a chiarire l'aspetto fondamentale del documentario, cioè che Vasco Rossi è un grandissimo cantante, scrittore di testi, showman, che ci fa divertire, riflettere, piangere e ridere da circa 40 anni. Ma nel film traspare anche che senza un microfono in mano non regge neanche 30 secondi davanti alla macchina da presa. Quando canta, Vasco tiene inchiodati allo schermo, quando parla o guarda in macchina potrebbe essere chiunque.

Un susseguirsi di primi piani, di simpatiche smorfie, di citazioni e provocazionii che non servono a dare un senso al documentario e a mostrare, né in una né in dieci parti alcunché di interessante o di nuovo sulla figura del cantante, con il cartonato poggiato sul sedile posteriore dell'auto che risulta più animato dell'originale.

Vasco Rossi scrive canzoni; le scrive e le canta bene e i suoi concerti sono divertentissimi ma nel documentario di Fabio Masi il mix di immagini, facce, citazioni e dichiarazioni rimane pesante e senza senso, con un ritmo che nei 60 minuti tende a rallentare malgrado l'avvicinarsi del concerto finale.

Un'occasione sprecata, un viaggio a vuoto che sarebbe stato utile per raccontare un gran personaggio, se si avesse avuta chiara la visione del personaggio stesso e un'idea narrativa forte e definita.

10/09/2015, 16:32

Stefano Amadio