Note di regia di "Cesare, un Campione sul Lago e sul Fiume"
Nel mio lavoro di documentarista mi sono cimentato spesso nell’esercizio del “ritratto”. Cerco, prima di tutto, di trovare una “complicità” con la persona che accetta di diventare protagonista della breve storia che si vuole raccontare. La ripresa con leggere telecamere digitali permette di non turbare il racconto ma spesso impone di fare i conti con un materiale girato piuttosto “sporco”. Qui interviene il montaggio che cerca di “pulire” il racconto salvaguardando al tempo stesso la sua carica di spontaneità.
La memoria non può essere certamente un privilegio di fini dicitori. Nel racconto di Cesare, per esempio, la parola più utilizzata è “coso”... ed oltre che un campione sul lago e sul fiume, si rivela un campione nelle divagazioni e nella descrizione dei dettagli: il racconto ne risulta a volte appesantito ma la sua semplice spontaneità è un valore da non perdere.
Paolo Quaregna