L'ESIGENZA DI UNIRMI OGNI VOLTA CON TE - Siate esigenti...
Non basta un evento di cronaca per spingere a realizzare un film come "
L'Esigenza di unirmi ogni Volta con Te".
Tonino Zangardi ha trovato lì, in un caso di omicidio coniugale, lo spunto per raccontare la storia di Giuliana e Leonardo, interpretati da
Claudia Gerini e Marco Bocci ma, come detto, il "caso" non basta per confezionare qualcosa da presentare al mercato, allo spettatore ormai abituato alle serie tv americane (ma anche alcune italiane) e che dovrebbe prendersi l'onere di andare fino al cinema per vederla.
La storia della donna ignorata dal marito che trova un nuovo interesse sessuale e sentimentale è vecchia come il cucco e Zangardi insieme agli altri sceneggiatori
Beba Slijpcevic e Angelo Orlando, riesce a renderla del tutto indifferente creando dei personaggi vuoti e mono-espressivi.
Marco Bocci, sempre perfettamente spettinato, ha lo stesso ghigno trasversale sofferente dalla prima all'ultima battuta, da quando paga un panino con la mortadella a quando decide di scappare dalla polizia. Come del resto
Claudia Gerini, semplice commessa ma con qualcosa dentro, qualcosa in più rispetto alle altre colleghe sciocche. E la stessa faccia tra lo scontento, il curioso e il rassegnato dall'inizio alla fine, mentre legge i codici a barre e mentre fa sesso sfrenato. Ma anche Martino, il marito di lei, malcapitato francese interpretato da
Marc Duret non se la cava meglio ma almeno nel raptus finale cancella dalla faccia il sorriso ebete che si portava dietro dalla prima inquadratura. E vogliamo parlare del polizotto Vito interpretato da
Antonio Iuorio? Ma sì parliamone... Filosofo contemporaneo che non dialoga, pontifica. Su ogni argomento dice la sua come se la leggesse sulle tavole di Mosè: dalla barretta dietetica, alla moglie del collega per finire con le donne moderne. Insopportabile!
Il film di
Tonino Zangardi, finanziato da una commissione ministeriale di "esperti", ha un sapore antico in tutti i suoi aspetti: storia, dialoghi, primi piani, recitazione, motivazioni e anche agganci con la cronaca. Insomma un prodotto improbabile sin dal concepimento, passando per scrittura e realizzazione, buono per una prima serata di Rai Uno neanche troppo garantita.
22/09/2015, 18:48
Stefano Amadio