NFF XVII - "Fondaco", vivere fuori dal tempo
Da sempre un'infinitą di artisti dediti alla letteratura, alla musica o al cinema, si sono interrogati sul vero valore del tempo, chiedendosi se fosse possibile viaggiare attraverso di esso.
La medesima domanda se la sono posta Luigi Palumbo e Giuseppe De Stefano, autori del corto-doc "
Fondaco" ambientato nel cuore di Napoli.
Qui, in alcune strade del centro, il tempo sembra davvero essersi fermato, ma se una volta il fondaco rappresentava un magazzino dove tenere la merce da vendere al porto, oggi risulta piuttosto un posto dove poter mettere su famiglia.
Napoletani di vecchia generazione e giovani immigrati senza abitazione trovano rifugio in quelli che i registi definiscono "teatri di pietra", che continuano a sposarsi perfettamente con l'urbanistica della cittą.
Un buon utilizzo della voce fuori campo, che attraverso testi ricchi di riferimenti storici e antropologici ben accompagna lo spettatore tra le vecchie vie della cittą, e un buon talento fotografico nel rintracciare dettagli e particolari urbani, rendono "Fondaco" una piccola opera molto interessante.
03/10/2015, 18:03
Antonio Capellupo