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SOTTO18 2015 - Intervista a Khadija Al-Salami


La regista di "I am Nojoom, Age 10 and Divorced" ospite speciale del festival torinese


SOTTO18 2015 - Intervista a Khadija Al-Salami
Khadija Al-Salami - Foto di Carlo Griseri
La documentarista yemenita Khadija Al-Salami è ospite a Torino del Sottodiciotto Film Festival per presentare al pubblico italiano il suo esordio nel lungometraggio, "I am Nojoom, Age 10 and Divorced" (da marzo 2016 in sala con Bartel), film che racconta la storia di Nojoom, data sposa dalla propria famiglia a soli 8 anni ma capace di recarsi da un giudice per chiedere il divorzio. Una storia vera, che ricalca quella della regista.

Dove è stato girato il film? Ci sono stati problemi nella lavorazione?

Il film è stato girato nella capitale dello Yemen, Sana'a. Si tratta del mio esordio nella fiction, e non mi sono posta un sacco di domande che avrei dovuto farmi: per colpa della mia inesperienza ho fatto scelte che hanno complicato il lavoro della troupe (come scegliere per alcune riprese due villaggi molto lontani tra loro e non adatti alle tante persone che hanno lavorato al progetto).
A parte questo, sono stati tantissimi i problemi durante la lavorazione, che ho in parte aggirato mentendo sul vero tema del film, come ad esempio per poter girare le scene in tribunale.

Quanto è diffuso in Yemen il problema delle spose bambine?

In base alle statistiche, il 52% delle donne si sposa prima dei 18 anni, e ben il 14% prima dei 14!
È un fenomeno serio e complesso, non c'è una legge che impedisca di sposare una minore: per questo motivo ho voluto aggiungere nel film una scena che non è nella realtà, con lo sceicco del villaggio e il giudice che si parlano. È necessario che le due giustizie, quella rurale e quella istituzionale, comunichino tra loro.
Sono circa 70.000 le vittime all'anno per lesioni ed emorragie interne: il corpo umano a 8-10 anni non è pronto per i rapporti sessuali. È un'esperienza devastante, anche perché sono le famiglie a metterti in quella situazione: molte chiedono ai mariti di aspettare la pubertà per il sesso, ma quasi nessuno lo fa. Per questo io parlo di "stupro combinato".

Quanto c'è di autobiografico?

Il film racconta la storia di Nojoom, che volevo portare al cinema da anni (lei oggi ha 19 anni). Ma alcune cose in comune tra noi ci sono: siamo entrambe donne timide, forti e determinate, parliamo poco ma agiamo.
Due scene 'mie' sono quelle nel bagno, e poi la fine, la scelta di puntare sull'istruzione è la mia, Nojoom si è invece poi risposata, anche se per scelta.
Entrambe, infine, siamo rimaste sposate per 3 settimane prima di porre fine ai rispettivi matrimoni.

Che reazione ha creato il film?

Io l'ho girato principalmente per farlo vedere in Yemen, ma è scoppiata la guerra con l'Arabia Saudita e finora non è stato possibile. Ora i problemi sono altri, il paese è andato indietro di 40 anni e inoltre il fondamentalismo si sta rafforzando...
Ma è stato già visto in molti paesi arabi, nel circuito dei festival, e ha suscitato molta discussione. Ne sono felice, perché non è un problema solo dello Yemen.

Come vede la situazione nel prossimo futuro?

Non è una questione di cattiveria delle famiglie, ma di ignoranza e di povertà.
Spesso si è costretti a spostarsi dalle campagne alle città, ma lì si fatica a trovare lavoro e l'unica fonte di reddito immediata è la dote delle figlie, anche se ancora bambine.
Mia nonna diceva, e ne era convinta: "La donna è fatta per essere sposata o per essere sepolta". La tradizione nei paesi rurali arretrati è quella, purtroppo, manca la cultura: ma credo sia solo questione di tempo, Maria Antonietta si è sposata quando aveva 13 anni!

10/12/2015, 10:35

Carlo Griseri