Note di regia di "Rossa Super"
Il film racconta i tentativi, da parte di un gruppo di persone tra loro sconosciute, di far partire un’automobile ferma nel mezzo di un deserto. Un’automobile americana. Una situazione ai limiti del surreale ma nella quale tutto ciò che avviene ha un senso ben preciso. Le conseguenti dinamiche che si generano tra i protagonisti, fatte di curiosità prima e di violenza poi, rievocano altro: Rossa Super è senz’altro un film metaforico.
Ogni personaggio si presta infatti ad un’interpretazione simbolica: la bambina dalle scarpe a stelle e strisce; il benzinaio arabo che vuole vendere il proprio petrolio; il giovane yankee fomentato oltremodo con l’azione; il pacifista che vorrebbe andare via; il saggio in contatto con qualcuno che da casa lo consiglia su come agire. Si sporcano le mani di grasso, ma si stanno sporcando di sangue.
Anche l’indefinibile collocazione temporale e l’isolamento desertico della pompa, i cui colori ricordano quelli di una nota compagnia americana di carburante, contribuiscono alla definizione quasi metafisica della messa in scena. Il genere del film, a voler cercare una sua collocazione, si situa a metà strada tra il teatro dell’assurdo e il western moderno.
Lo stile del film è al servizio della storia e dei personaggi: ho realizzato Rossa Super per far arrivare un messaggio e non per divertirmi con la macchina da presa (cosa che ovviamente ho fatto comunque). Dopo aver dato agli attori le indicazioni di base, li ho lasciati liberi per poi muovermi di conseguenza. Avendo ben chiaro lo stile e il tono che il film avrebbe avuto, ho preferito una regia meno leziosa e più fluida, che permettesse cioè di far arrivare facilmente il testo e il sottotesto insiti nella narrazione.
Questa “semplicità” solo apparente è il frutto di un lungo e costante lavoro di preparazione e collaborazione con gli attori e con gli altri membri della troupe, dal direttore della fotografia al montatore, dallo scenografo all’autore delle musiche. Ciascuno ha contribuito in maniera determinante alla realizzazione di Rossa Super.
Paolo Geremei