Su Rai Storia il documentario "Sandro
Ciotti, un Uomo Solo al Microfono"
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Quella che ho faticosamente cercato di concludere è stata la mia ultima radiocronaca. Un grazie a tutti gli ascoltatori, mi mancheranno”. Così, il 12 maggio 1996,
Sandro Ciotti chiudeva la sua ultima radiocronaca. Un addio sobrio e gentile, che arrivava dopo oltre 2400 radiocronache di partite di calcio, 40 Festival di San Remo, 14 Olimpiadi, 15 Giri d’Italia, 9 Tour de France. Un personaggio che ha fatto la storia della radio italiana, ben oltre il suo ruolo “storico” di giornalista sportivo e che Rai Cultura ricorda con il documentario di Alessandro Chiappetta “
Sandro Ciotti, un Uomo Solo al Microfono” in onda martedì 23 febbraio 2016 alle 21.00 su Rai Storia per la serie “
Italiani”, con Paolo Mieli.
Musicista, paroliere, radiocronista, Ciotti è stato per anni una delle voci più celebri dello sport italiano, ma è stata la musica il suo primo amore, cominciando con Lello Bersani in “Ciak”, una delle prime rubriche radiofoniche della Rai, e continuando con incontri d’autore e commenti alle novità musicali e agli eventi cinematografici, come nelle interviste a Domenico Modugno, Federico Fellini, Mina, Gino Paoli, o Luigi Tenco. Del cantante genovese, in particolare, Ciotti era buon amico, e fu tra testimoni della notte in cui Tenco morì e tra i primi a mettere in dubbio la tesi del suicidio.
Ma il nome di Ciotti è indissolubilmente legato a “Tutto il calcio minuto per minuto”, il programma che ha cambiato volto al racconto del calcio in Italia, facendo del campionato un romanzo popolare, e riscrivendo la sacralità delle domeniche degli italiani. “Tutto il calcio” attraversa mezzo secolo di storia italiana e alimenta la mitologia legata alla radio, lanciando quella generazione di cronisti formatasi con la gavetta dei Giochi Olimpici di Roma del 1960, e finendo per essere teatro di aneddoti e leggende. Da “Clamoroso al Cibali” ai battibecchi di Ciotti col collega e “rivale” Enrico Ameri.
Ciotti vive la sua professione da testimone privilegiato, raccontando lo sport e la musica con uno stile mai banale, asciutto, talvolta barocco ma sempre pungente, ironico e sagace. Un linguaggio diventato lessico sportivo, una prosa da scrittore più che da giornalista, che il “romanissimo” Ciotti, figlioccio di Trilussa, ha saputo prestare anche alla musica del più milanese dei cantautori, Enzo Jannacci. Per lui, Ciotti ha scritto “Veronica”, un testo provocatorio e irriverente sulle cui note i due hanno duettato, insieme anche a Dario Fo, in un programma di Gianni Minà del 1987, “Domani si gioca”.
A raccontare
Sandro Ciotti, ci sono i colleghi di un tempo, come Ezio Luzzi e Claudio Ferretti, i radiocronisti di oggi divenuti nel tempo suoi eredi, come Riccardo Cucchi e Bruno Gentili, e Guglielmo Moretti, l’ideatore di “Tutto il calcio minuto per minuto”.
22/02/2016, 12:16