IL COMMISSARIO MONTALBANO - La Rivoluzione parte da Livia
“Abbiamo lavorato agli ultimi due episodi de Il Commissario Montalbano, come se fossero i primi, ricostruendo tutto da capo. Perché quando si lavora a un progetto da 20 anni, si iniziano a dare per scontate troppe cose”.
Commenta così
Carlo degli Esposti, produttore della serie di successo tratta dai racconti di Andrea Camilleri, diretta da Alberto Sironi. Un commissario più maturo che dimostrerà un carattere umano nel primo episodio in onda lunedì prossimo, ma che non tarderà a provare una profonda indignazione per i legami tra mafia e politica ne La piramide di fango.
“Più che il personaggio di Montalbano è l’Italia che è cambiata in questi 20 anni”,
Luca Zingaretti descrive in questo modo la crescita del personaggio rispetto al primo episodio del 1999. “Sono cambiate le dinamiche e Salvo Montalbano guarda a questo mutamento conservando un’identità che è sempre la sua, ma assumendo anche degli atteggiamenti diversi in base a quello che ha davanti. È forse la fanciullezza di Montalbano, ad aver conquistato il pubblico”.
Una rivoluzione che è partita proprio dalla compagna di Salvo, Livia, interpretata da
Sonia Bergamasco, bravissima attrice di teatro, nota al piccolo schermo per serie come
Tutti pazzi per amore. “Ora il rapporto con Livia è cambiato. Avevamo bisogno di un'attrice che dialogasse con Salvo in altro modo”, commenta Sironi e “Sonia Bergamasco ha tutto quello che avevano le donne che giravano intorno a Montalbano”.
”Livia con me non diventa un'altra persona; siamo parte da una scrittura felicissima. Il gioco di squadra ha una sua perfezione. Io ho accettato dopo ben poca riflessione. Con me Livia parla italiano e rinsalda il rapporto con Salvo, che prima era vissuto spesso a distanza, e trova una sua morbidezza, dettata anche dalla sua maturità”.
Il commissario Montalbano è l’esempio della funzione universale di servizio pubblico che ha la Rai, diventando uno specchio della coscienza civile dell’Italia, nelle sue luci come nelle sue ombre. Il merito della credibilità di questa serie è da ricercare nella penna del suo scrittore come spiega lo stesso Zingaretti “Camilleri afferma la sua unicità in tutto quello che fa.Tutti gli uomini vorrebbero assomiglia a lui e sicuramente tutte le donne vorrebbero avere uno come lui affianco. Camilleri ha un mondo interiore fanciullesco, sedimentato in 90 anni. La Sicilia è una terra fantastica di racconti e lui ha creato un personaggio estremamente seducente”.
Montalbano non è fatto solo di storie ma anche di luoghi, Sironi descrive così la terra del Commissario “ Nei romanzi di Camilleri il paesaggio non c’è, lo abbiamo messo noi. È una Sicilia antica con dei personaggi contemporanei. È una Sicilia finta, le piazze sono vuote e non c’è traffico nelle strade. La macchina di Montalbano non si usa più da 30 anni”. Zingaretti parla infatti di un nuovo modo di recitare, che è quello della commedia dell’arte “È come l’arte, che non ha nulla a che fare con la realtà. I duetti con Mimì sono lontani dalla vita vera, ma non danno fastidio”.
22/02/2016, 17:37
Marta Leggio