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Al Film Forum Festival di Gorizia la consegna dei Premi Limina


Al Film Forum Festival di Gorizia la consegna dei Premi Limina
Attesi a Gorizia per la giornata di lunedì 14 marzo due tra gli ospiti di punta di questa 23.ma edizione di Film Forum Festival, ancora in corso fino a domani (martedì 15 marzo). Toccherà a Jackie Stacey e Jack Halberstam portare il festival sul dibattuto e attualissimo tema dell’identità e non-identità di genere e l’identità di genere nel Cinema, in linea con la tematica portante della Spring School di quest’anno dal titolo Bodifications, che ha voluto analizzare come media e tecnologie cambiano il modo in cui guardiamo al nostro corpo.
La docente inglese Jackie Stacey, titolare di alcuni dei più importanti studi sulla spettatorialità femminile (Star Gazing: Hollywood Cinema and Female Spectatorship) e il cosiddetto cinema queer (la raccolta Queer Screen), tratterà nel suo intervento di un’icona cinematografica “fuori dai generi” come l’attrice Tilda Swinton, protagonista di un film “cult” sull’identità di genere, come l’Orlando di Sally Potter, tratto dall’omonimo romanzo di Virginia Woolf.
Lo studioso dell’Università del Sud della California Jack Halberstham (all’anagrafe Judith prima del cambio definitivo di sesso) è, invece, divenuto noto alla comunità accademica soprattutto per le sue teorie sulla “mascolinità femminile”. Figura di riferimento degli studi queer angloamericani a livello internazionale e presta un'attenzione particolare al fenomeno delle drag king nel contesto angloamericano degli anni Novanta. Halberstam in anni recenti ha lavorato per spostare il concetto di 'queer' al di fuori delle comunità gay, lesbiche e transessuali/trans gender. A Gorizia presenterà la relazione Queer Times/Queer Space, Transgender Lives.

Gli interventi saranno preceduti (ore 9.30, sede della Fondazione Carigo) dalla consegna dei Premi Limina per i migliori libri nazionali e internazionali sul cinema. Il premio per il migliore libro internazionale sul cinema pubblicato nel 2015 è stato assegnato a Francesco Casetti - l’accademico trentino docente alla Yale University - per "The Lumière Galaxy: Seven Key Words for the Cinema to Come" (edizioni Columbia University Press, 2015. In Italia edito Bompiani “La galassia Lumière. Sette parole chiave per il cinema che viene”). Nel libro si analizza e sostiene che nell’epoca della convergenza, in cui tutti i media tendono a trasformarsi e a confondersi, il cinema non solo sopravvive, ma anzi rifiorisce. Lo incontriamo nelle sale, ma anche nelle nostre case, nelle gallerie e nei musei, sui mezzi di trasporto o nelle sale d’aspetto, sui nostri dispositivi portatili, e in rete.

Il premio per il miglior libro italiano sul cinema pubblicato nel 2015 è stato assegnato a Vittorio Gallese e Michele Guerra per “Lo schermo empatico. Cinema e neuroscienze” (Raffaello Cortina, 2015). Un neuroscienziato e un teorico del cinema analizzano alcuni grandi capolavori (Notorious, Persona, Shining, Il silenzio degli innocenti) a partire dal tipo di coinvolgimento che questi film esercitano sul corpo degli spettatori. Le analisi sono sostenute da esperimenti neuroscientifici e sono ispirate dalla scoperta dei neuroni specchio e dalla teoria della “simulazione incarnata”.

Il premio per la migliore traduzione è andato infine al libro curato da Leonardo QuaresimaJoseph Roth, L’avventuriera di Montecarlo. Scritti sul cinema (1919-1935)”. Il libro raccoglie una selezione dai testi che il famoso scrittore austriaco Joseph Roth dedicò al cinema, testi che colpiscono per la caustica originalità e l’anticonformismo del giudizio. Per esempio, Roth stronca Fritz Lang, definisce La linea generale di Ejzenstejn “pura propaganda staliniana”, e sostiene che vedere il Faust di Murnau “è un castigo divino.

In occasione del FilmForum 2016, è stato inoltre pubblicato l’ultimo libro del sociologo Renato Stella, professore ordinario all’Università degli Studi di Padova, e pioniere degli studi sulla sessualità in Italia. Il libro, intitolato “Corpi virtuali. Una ricerca sugli usi erotici del web”, si pone come la prima ricerca condotta in ambito nazionale sulle modalità con cui i giovani adulti impiegano le nuove tecnologie a scopo erotico. Il Web e le tecnologie digitali hanno dato vita a un vastissimo archivio di materiali erotici, consentendo la nascita di nuove forme di sessualità, quali il sexting o il cybersex. A fronte di una così grande trasformazione sociale, si è fatta strada la preoccupazione delle conseguenze che tale novità poteva comportare, soprattutto nei riguardi dei giovani. L’attenzione degli esperti si è concentrata su differenti aspetti del consumo che ragazzi e ragazze fanno di pornografia e del cybersex, cercando di vagliarne i rischi e le minacce. Il libro è pubblicato all’interno della collana Media/Eros diretta da Giovanna Maina e Federico Zecca per i tipi di Mimesis (Milano-Udine).

13/03/2016, 15:05