SENZA LASCIARE TRACCIA - Chiudere il cerchio e tornare a vivere
Il passato non ci abbandona e basta pochissimo per farlo tornare a visitarci. Nel film di
Gianclaudio Cappai in realtà, la traccia il passato l'ha lasciata e anche pesante; Bruno (
Michele Riondino) è segnato nell'anima e nel fisico e l'occasione di tronare nel suo paese di nascita scatena la voglia di chiudere il conto.
In parallelo a questa ricerca di riparazione c'è il restauro di un quadro che la sua compagna Elena (
Valentina Cervi) deve compiere proprio in quel paese, all'oscuro delle vicende dell'infanzia di Bruno. Mentre la pulizia del dipinto procede, in aperta campagna una fattoria con fornace annessa è il teatro dell'operazione di chiarezza che il personaggio interpretato da
Michele Riondino cerca di mettere in opera, ritrovando la situazione lasciata quando era un bambino.
Personaggi fondamentali sono Giulio e Vera, interpretati da
Vitaliano Trevisan, cupo e rassegnato uomo di campagna alle prese con una grave crisi finanziaria ed
Elena Radonicich sua figlia, sfuggente e segnata da una curiosità che potrebbe essere maniacale.
Il film di Cappai, scritto con
Lea Tafuri, entra nei personaggi senza invaderne la personalità e lasciando intendere con delicatezza eventi e situazioni che possono essere la causa dei loro disagi. La fotografia, diretta da
Fabio Paolucci, appare vera e ruvida come i colori sofferti della campagna d'autunno e descrive con precisione il tormento che oscura il volto e il corpo del protagonista.
11/04/2016, 09:48
Stefano Amadio