FCE LECCE - Elio Germano, numero Uno!


Incontro con Elio Germano, a Lecce per una serata con il pubblico e per ritirare il Premio alla Carriera. "Non penso alla regia cinematgrafica perché non sarebbe facile preservare la mia idea di un film e avere il tempo di provare con gli attori. Mainetti con Lo chiamavano Jeeg Robot c'è riuscito e i premi sono meritati". Gli ultimi lavori, il teatro, il Sindaco di Roma, la recitazione. "Nei film che interpreto vorrei scomparire nella storia".


FCE LECCE - Elio Germano, numero Uno!
Elio Germano a Lecce per L'Ulivo d'Oro
Elio Germano è a Lecce, per incontrare il pubblico e per ritirare l'Ulivo d'Oro alla Carriera, malgrado i suoi 35 anni.

"In realtà mi sento vecchio dalla nascita - scherza Germano - Non sono ancora diventato padre, non saprei da che parte cominciare, ma preferirei essere nonno, per avere un po' di saggezza con cui parlare..."

Cominciamo dalla cronaca, cosa ne pensi dei David appena assegnati in generale e nel particolare del fatto che Checco Zalone non ha vinto nessun premio?

"Il film di zalone evidentemente non ha vinto perché non lo hanno votato. Una giuria popolare "alta" come alla fine è quella dei David, non ha creduto di doverlo premiare come invece ha fatto il pubblico.
Sono molto contento per Gabrile Mainetti invece, lo conosco e so che tipo di fatiche ha fatto per arrivare a fare il film, per proteggerlo e no farlo diventare altro. L'arte dovrebbe garantire stupore e personali punti di vista, invece spesso i produttori cercano "certezze" per ottenere risultati che, a mio avviso, non garantiscono un'opera d'arte. In generale credo che il sistema di votazione dei David andrebbe rivisto; mi piacerebbe che i professionisti votassero per il loro settore, gli attori per gli attori, i fonici per i fonici, eccetera... il mio voto per il montaggio ha un significato molto relativo. Ricevere invece un premio votato dai tuoi colleghi sarebbe una soddisfazione di gran lunga superiore. Sono stato contento anche per Matteo Garrone e per le categorie tecniche che hanno vinto con il suo film".

Cosa stai preparando in questo momento?

"Del film di Gianni Amelio (tratto dal romanzo "La tentazione di essere felici" di lorenzo marone ndr) ho paura di parlare, perché poi mi chiama Gianni e... non voglio aggiungere altro perché neanche il titolo è ancora deciso... Poi ho fatto un San Francesco, ma in una produzione francese, incentrata più sulla prima comunità francescana, con le complessità politiche di quell'assemblea, che sulla figura del Santo. Io sono San Francesco in francese..."

E a teatro?

"Il mio spettacolo da Celine lo riprendo di sicuro perché cerco sempre di mantenerlo in piedi al di là dei soliti meccanismi di distribuzione. Le tournée sono lunghe e dure ma per questo spettacolo ci chiamano direttamente e lo riprendiamo una decina di volte all'anno. Mi piace molto modificarlo ogni volta".

Come vedi il ruolo dell'attore oggi, in Italia?

"Quando interpreto un personaggio, io vorrei sparire in favore della storia e del film. Come nella vita, quando sei impegnato in una cosa e nessuno ti guarda dai il meglio e fai solo quello; ma se qualcuno ti guarda cominci a fare qualcosa di più, per mostrare te stesso. Io voglio perdermi nella storia".

Tu sei di Roma, come vedi la prossima elezione del Sindaco, quale candidato ti soddisfa di più?

"Candidati ideali ce ne sono diversi. A Roma tengo alla politica reale di oggi, capire cosa sta succedendo. Roma è in mano a due Prefetti che si stanno occupando di cose che non dovrebbero spettar loro. Molte associazioni, riconosciute da precedenti amministrazioni, che fanno volontariato, cultura, assistenza gratuitamente, hanno ricevuto ordine di sgombero dalle loro sedi. Questo è molto grave perché molte attività e servizi sopravvivono grazie a quelle persone che si danno da fare oltre il proprio dovere o interesse personale e queste realtà sono spesso costrette a sconfinare in zone di illegalità... a me piacerebbe che si facesse una differenza tra illegalità di chi fa cose per gli altri e chi le fa per se stesso. Comincerei a salvaguardare queste realtà. Con loro, finora, hanno parlato solo Fassina e la Raggi. Spero che non continuino ad essere premiate sempre le persone che esprimono il peggio di questa società".

20/04/2016, 17:00

Stefano Amadio