Note di regia de "La Sorpresa"
Un giorno si presenta Adriana, in carne e ossa, stava lì impaurita, grezza, quasi scostante.
E ho capito che quella era la strada giusta da percorrere. Così ho deciso e alla fine mi sono rivolto ad attori alla loro prima esperienza, attori lucani, molti di loro non sono nemmeno professionisti. E ho sfruttato il loro dialetto, quella sonorità morbida, una cadenza stanca e quasi rassegnata. Questo mi ha permesso di trattare il tema in maniera più leggera possibile, quasi sfiorandolo, senza mai insistere più del dovuto. Al contempo mi ha dato una verità difficile da ottenere altrimenti. La storia che si svolge a Potenza può essere ovunque, ma Potenza con le sue asprezze e con i suoi personaggi diventa perfetta, morbida e dura, accogliente e respingente allo stesso tempo. Così la lingua, un dialetto astratto. Una lingua che dice e non dice.
Ivan Polidoro