Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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A Con-Vivere Festival il cinema è senza confini


Definita la rassegna cinematografica all'interno di Con-vivere 2016. Tutti film di qualità, dell'ultima stagione, declinati sul tema dell'edizione numero XI “Frontiere” appositamente selezionati dalla produttrice Tilde Corsi.


A Con-Vivere Festival il cinema è senza confini
Saranno sei gli appuntamenti con il grande schermo all'interno di Con-vivere 2016, il Festival organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara in programma da giovedì 8 a domenica 11 settembre. La rassegna, curata dalla produttrice cinematografica Tilde Corsi, si snoderà attraverso quattro filoni di interpretazione: confini territoriali, confini storici, confini culturali, confini tra maschile e femminile. “Si tratta di film di altissima qualità, tutti blasonati" – spiega Tilde Corsi – "che hanno avuto riconoscimenti internazionali ai principali festival di cinema. La scelta non è mai semplice – specifica Corsi – perchè cerco film che non siano troppo vecchi né troppo usurati e che, naturalmente, raccontino i temi del festival”.

Al tema dei confini culturali appartiene "Mustang" di Deniz Gamze Ergù (Turchia, Francia, Germania, Quatar 2015) candidato come miglior film straniero nella cinquina agli Oscar 2016. E’ la storia di cinque sorelle che in un remoto villaggio turco sono responsabili dello scandalo dalle conseguenze inattese per aver festeggiato con alcuni ragazzini la fine dell’anno scolastico.

L’isola di Lampedusa e gli sbarchi di migranti raccontati attraverso il film documentario "Fuocoammare" di Gianfranco Rosi (Italia, Francia 2016), Orso d’oro come miglior film al festival di Berlino 2016, ci condurranno nella riflessione sui confini territoriali. Che sono anche quelli tra Usa e Messico di Sicario di Denisi Villeneuve (in concorso al festival di Cannes 2015), dove l’agente dell’FBI Kate Macer (Emily Blunt) prende parte all’operazione per porre fine al malaffare del narcotraffico trovandosi al centro di una situazione di incertezza sospesa tra altri confini: quelli tra il bene e il male.

"Il Labirinto del silenzio" di Giulio Ricciarelli (prodotta dalla Germania) è stato nella short list miglior film straniero per l’ Oscar 2016. È un cammino di verità tra i confini storici, quelli con cui la Germania democratica fa i conti: fra il prima e il dopo la seconda guerra mondiale e gli orrori dei campi di concentramento.

Poi ci sono i confini tra maschile e femminile di "The Danish Girl" (Gran Bretagna, Usa 2015) di Tom Hooper, il regista premio oscar per “Il discorso del re”. Il film, in concorso alla mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia 2015, ci consegna il dramma esistenziale di Lili Elbe, all’anagrafe Einar Wegener, ispirato alla vera storia del primo transgender che la storia occidentale abbia deciso di raccontare.
Infine un film datato rispetto agli altri, "Lisbon Story" di Wim Wenders, 1994. Ma, in tempi di nuovi muri, un omaggio voluto a quella sensazione impagabile di libertà di un’Europa senza frontiere all’indomani di Schengen, raccontata nell’immagine del viaggio che il protagonista è chiamato a fare da Parigi a Lisbona in un paesaggio che cambia e che scorre fuori dal finestrino e la lingua parlata nelle stazioni radio che ci fa capire che, durante il percorso, si è cambiato paese.

17/08/2016, 07:34