VENEZIA 73 - Tutte le donne di "Tommaso"
"
Tommaso" ha una fissazione che un po' tutti i maschi hanno, ma in lui è quasi patologica. La sua malattia si chiama "donna" ma, da ciò che esce dal film di
Kim Rossi Stuart, la sua patologia sta principalmente nell'incapacità di gestire i rapporti con l'altro sesso.
Il film cammina su una strada che ricorda
Nanni Moretti dei primi tempi, ma anche l"
'8e1/2" di
Fellini e il "
Sesso Matto" di
Dino Risi. Le donne sono lì, ovunque e l'impulso è quello di averle tutte, di toccarle di conoscerle e non in ultimo, di avere una relazione anche seria.
Ma nulla di tutto questo accade; in "
Tommaso", come in un adolescente, le fantasie rimangono tali, le conoscenze non si stringono, le relazioni finiscono prima di diventare durature. In più lo psicologo (
Renato Scarpa) e la madre (
Dagmar Lassander) sono lì ad aggravare la quotidianità, uno non troppo professionale, l'altra un po' strampalata e forse causa involontaria dei malesseri del figlio.
Sempre in scena,
Kim Rossi Stuart è affiancato da
Cristiana Capotondi, Jasmine Trinca, fidanzate con cui tronca i rapporti, e
Camilla Diana, ruspante e senza peli sulla lingua che lo affascina proprio per questa schiettezza (e non solo...).
"
Tommaso" però si limita a raccontare la storia di "uno", scritta dal regista con
Federico Starnone, senza riuscire a creare l'empatia che ha fatto dei film e degli autori citati in precedenza dei punti di riferimento del nostro cinema.
06/09/2016, 12:00
Stefano Amadio