VENEZIA 73 - C'è poco da ridere per i "Pagliacci"
Una compagnia si ritrova in un teatro di posa per le prove de "I Pagliacci", alla presenza della scettica finanziatrice dello spettacolo. Così si apre "
Pagliacci", cortometraggio diretto da
Marco Bellocchio e realizzato in collaborazione con gli studenti del progetto formativo Fare Cinema di Bobbio, giunto a Venezia all'interno della 31esima edizione della "Settimana internazionale della critica".
Come nel testo originale dell'opera di Leoncavallo, la messinscena finisce per fondersi alla storia privata degli attori, con l'inconfessato tradimento nel triangolo amoroso "Canio-Nedda-Silvio" che col passare del tempo spinge l'asticella della tensione sempre più in alto.
Ma oltre al dramma teatrale, in "Pagliacci" se ne consuma uno ancor più grande, quello familiare tra una ricca madre e due figli che, nonostante la destino al punto di volerla morta, ne dipendono completamente in quanto unico punto di riferimento economico.
Fra le quattro mura del teatro e quelle della vecchia casa, si respira un'aria carica di odio ed invidia, sentimenti che Bellocchio riesce a restituire per immagini grazie anche ad un sapiente lavoro di illuminazione di Daniele Ciprì.
Ma è forse la cifra recitativa a lasciare qualche dubbio sull'ultimo lavoro del regista emiliano, marcatamente teatrale sia sulle tavole di palcoscenico che fuori, una scelta che finisce per creare un cortocircuito tra "dentro e fuori" la scena, non del tutto convincente.
01/09/2016, 15:06
Antonio Capellupo