I vincitori della sesta edizione dell'Overtime Sport Film Festival
Giunto alla sesta edizione, l’
Overtime Festival ha proposto anche nel 2016 una rassegna di cortometraggi e documentari sociali sul tema del racconto e dell’etica dello sport. Un viaggio itinerante nelle storie più belle e più nascoste, e nei personaggi che hanno messo lo sport al centro della loro vita.
Per l’edizione 2016, si è puntato sulla passione e sulle emozioni che lo sport sa regalare. Momenti di gloria, sudore, fatica, passione, attraverso il racconto di “Sconfitti & Vincenti”. Tantissime le produzioni che hanno iscritto film e documentari, tra cui diverse anche dall’estero (Spagna, Francia, Russia, Olanda, Inghilterra, Etiopia e Sudafrica).
Il programma, molto ricco, si è articolato in “cortometraggi” e “documentari sociali”.
Per la sezione cortometraggi, “
Diversamente invincibile”, un viaggio “sociale” di Donatella Cervi attraverso lo sport dei disabili si aggiudica il premio nella sezione “Paralimpico”; “
Shoes”, cartone per ragazzi che presenta la corsa come occasione di fuga dai territori martoriati dalla guerra prevale nella categoria “Animazione”; la migliore produzione straniera è invece “
Sprint to the past” del russo Selkin Fedor, una storia di canottaggio rivista attraverso gli occhi di un anziano.
Molto spazio è stato dato anche a tematiche di rilievo, tra le quali lo sport come diritto e strumento di legalità. Roberto Bof in “
Africa & Sport per l’Etiopia”, raccontando Bekosi, paese natale di tanti campioni olimpici della corsa, si è aggiudicato la vittoria nel gruppo dei “Cortometraggi”.
Ampio anche il programma dei film e documentari sociali. In concorso racconti che hanno attinto a vicende sepolte dalla storia come “
Ninì” che ci ha portato in alta quota, ripercorrendo le vicende di Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta alle prese con Monte Bianco ed una storia d’amore travolgente. La romantica narrazione di “
Ninì” ha ottenuto il premio della manifestazione Overtime Film Festival. Ma anche più attuali ed atipici come “
Fuori gioco. In principio era lo sport”, un racconto dello sport popolare ed in particolar modo del calcio femminile a San Lorenzo, quartiere di Roma, che si aggiudica il premio Pindaro, organizzatore del Festival.
Uno dei momenti più toccanti del programma è stato l’omaggio ad Annarita Sidoti, la marciatrice italiana scomparsa nel 2015, ricordata con la produzione “
Una storia semplice”. La pellicola di Giuseppe Garau, vincitrice tra i documentari, rivive la generosità e la tenacia incredibile dello “scricciolo d’oro”, come la definì Candido Cannavò. Un viaggio composto all’interno della sua vita: tra trofei, sorrisi, soddisfazioni professionali e personali.
Sport e integrazione sono invece il focus di “
Loro di Napoli” di Pierfrancesco Li Donni: Napoli e il calcio come avamposto di integrazione. Laddove le difficoltà sono molteplici e la legge non ha una valenza protettiva per nessuno, lo straniero viene misurato per ciò che rappresenta nella realtà e non per l’immagine che di lui viene proposta. La produzione di Li Donni trionfa nella sezione “Sceneggiatura”.
“
Amori elementari” di Sergio Basso la pellicola più premiata: miglior regia e miglior attrice alla protagonista Cristiana Capotondi. Tutti tra i 10 e gli 11 anni, i protagonisti di “
Amori elementari” provengono da parti del mondo differenti e frequentano la stessa polisportiva, sono campioni in erba di hockey su ghiaccio e pattinaggio artistico. La polisportiva nella quale si ritrovano diventa così il luogo privilegiato dove conoscersi e approfondire le loro relazioni.
09/10/2016, 08:42