FESTA ROMA 11 - "Le Scandalose" donne che uccidono
Comincia con la famosa
Leonarda Cianciulli, la donna che fece sapone e pasticcini con i corpi delle sue vittime, il documentario di
Gianfranco Giagni. Dal fascismo, al dopoguerra, dalla ripresa al boom, fino agli di piombo e al divorzio. Sette storie di donne che rappresentano nell'immaginario collettivo la figura dell'assassina, della donna che senza alcuna pietà, per passione o per interesse, ha estirpato con un delitto la causa della sua insoddisfazione.
"
Le Scandalose, Women in Crime", raccontato dai pezzi di grandi giornalisti, percorre un cammino che lentamente ha portato ad affiancare come figura criminale la donna all'uomo. Prima solo angelo della casa e vittima silenziosa, nel novecento la donna comincia ad avere un ruolo sempre più importante nella società, arrivando ad assimilare i suoi comportamenti a quelli maschili. La violenza, prima riservata al maschio, può essere una soluzione dei problemi: la maledizione della madre che le ha fatto morire ben 13 figli, le corna o i maltrattamenti fisici e psicologici subiti dal proprio uomo o più concretamente un mezzo per ottenere ricchezza e libertà, i motivi; le pistole o i coltelli le soluzioni.
L'omicidio, d'impeto o premeditato, la strage anche con bambini coinvolti sembrano la strada più rapida per porre fine a qualcosa di insopportabile. E la società italiana, raccontata nei cinegiornali o dagli inviati di prestigio, è lì a guardare e a giudicare gli eventi prima con repulsione poi con sadico piacere.
Il documentario, scritto da
Silvana Mazzocchi e Patrizia Pistagnesi, è un bel racconto a episodi legati insieme dalle immagini d'epoca del Luce, dalle voci degli speaker più famosi e dalle frasi scolpite da grandi scrittori dediti al racconto della cronaca. Claudio Santamaria presta la sua voce ai legali,
Sonia Bergamasco interpreta le voci delle colpevoli nelle loro agghiaccianti e spesso folli dichiarazioni.
14/10/2016, 12:40
Stefano Amadio