Note di regia de "I Cormorani"
Ho un ricordo vivo di quell'estate calda in provincia, del fiume al tramonto, delle zanzare e della festa del paese, di quei pomeriggi nel bosco in cui non sapevamo cosa fare, perché giocare era da bambini, e noi non lo eravamo più. O forse non è un ricordo, forse sono immagini che ho visto in un film, o letto in un romanzo.
Ho incontrato Samuele e Matteo e ho chiesto loro di lasciarsi filmare nello spazio di un'estate, senza una vera e propria sceneggiatura, con una troupe agile, perché la realizzazione del film fosse una sorta di gioco di ruolo, un'avventura per tutti.
Prediligendo alla messa in scena una “messa in situazione” e creando dei confini fittizi entro i quali i personaggi avrebbero potuto muoversi liberamente, ho potuto sperimentare una narrazione aperta e mutevole, in modo che il racconto potesse nascere e stratificarsi in un confronto continuo con il reale.
Fabio Bobbio