MONS 2017 - Premi e considerazioni finali
Con ben quattro premi,
Dokhtar (La figlia) del regista iraniano
Reza Mirkarimi trionfa al 33.
Festival International du Film d’Amour di Mons che dal 10 al 17 febbraio ha visto nelle sue sale oltre ventimila spettatori.
Il signor Aziz, padre autoritario e conservatore, ha una vita tranquilla in una città petrolifera iraniana. Un giorno, il suo equilibrio è dissestato dal comportamento contestatario di sua figlia Setareh che preferisce andare a Teheran per partecipare ad una festa d’addio di un’amica piuttosto che assistere al fidanzamento ufficiale della sorella minore.
Dokhtar è un film forte: “È la storia d’amore luminoso e doloroso tra un padre e una figlia. Il suo punto di vista è particolarmente interessante in quanto il film è iraniano e tratta del desiderio d’emancipazione delle donne, ma presenta anche la situazione odierna degli uomini che non è semplice” ha dichiarato
Radu Mihaileanu, Presidente della Giuria internazionale del Festival. In questo film, il padre è un testimone, non è cattivo e ama realmente sua figlia.
Reza Mirkarimi è nato a Teheran nel 1967. Dopo aver ottenuto il diploma nelle arti grafiche inizia la sua carriera cinematografica realizzando diversi cortometraggi e serie televisive. Il suo primo lungometraggio è
The Child and the Soldier del 1999 che ottiene premi in Iran e all’estero.
Dokhtar (La figlia) oltre al Prix CICAE (Confédération Internationale des Cinémas d’Art et Essai), ha ricevuto quello dell’interpretazione maschile per il versatile e noto attore iraniano Farhad Aslani , il Prix Cinéfemme e anche il più ambito : Il Grand Prix du Festival.
Notevole exploit anche di
Fleur d’Alep del regista tunisino Ridha Behi che con la coproduzione Tunisia, Libano e Egitto ha vinto il Prix du Public Cinéma du Sud (Premio della Cooperazione Belga per la promozione e diffusione di opere cinematografiche nelle sale d’art et essai di Bruxelles e di Wallonia). Il lungometraggio racconta in modo convincente la propagazione del pensiero religioso tra i giovani tunisini e la loro partenza per i territori del jihad in Siria. In
Fleur d'Alep la protagonista Salma (interpretata da Hend Sabri, che secondo fonti di stampa in passato sarebbe stata anche minacciata da simpatizzanti dell'Isis) parte per la Siria e si arruola nell'organizzazione “Jabat Al Nusra” per cercare di riportare a casa il suo unico figlio di 18 anni, partito per la 'guerra santa'.
Nell’equilibrato Palmares, per il premio dell’ interpretazione femminile trova posto anche l’eccellente
Margarita Breitkreiz protagonista di
Marija del regista svizzero Michael Koch. Marija porta allo schermo un’immagine forte e combattiva dell’immigrazione al femminile : quella di una giovane ucraina decisa e dinamica che fa del tutto, anche vendere il suo corpo, per affermarsi e realizzare il suo sogno in un mondo ostile.
La giuria dei Giovani professionisti europei ha invece premiato
Afterlov di Sergio Paschov, lungometraggio brillante con spunti geniali e cinici in una vicenda burrascosa d’amore e d’odio in Grecia. Afterlov era stato mostrato ed apprezzato a Locarno la scorsa estate nella sezione Cineasti del presente.
20/02/2017, 17:06
Augusto Orsi