Note di scrittura di "Di Padre in Figlia"
Qualche anno fa capitai a Bassano del Grappa per la presentazione di un mio romanzo.
Passeggiando per questa cittadina meravigliosa, mi è venuta l’idea di una serie sulla fine del patriarcato in Italia. Mi sono resa conto che una delle più grandi rivoluzioni del nostro Paese - il
ì ruolo delle donne nella famiglia e nella società - non era mai stata veramente raccontata. Inoltre mi sembrava molto interessante ambientare la storia della famiglia Franza in Veneto, una delle regioni più povere d’Italia nel dopoguerra, diventata una delle più fiorenti economicamente.
Dagli anni Cinquanta a oggi tutto è mutato nei rapporti di coppia, nel matrimonio, nel lavoro, nel rapporto con i figli, proprio perché le donne si sono emancipate, hanno cercato un nuovo modo di lavorare, amare, sposarsi e stare insieme. Questo ha determinato anche la caduta della figura del padre tradizionale con i conflitti, le fragilità, le conquiste e gli errori di un passaggio storico.
Ho scritto un soggetto che aveva al centro questo cambiamento, in una famiglia prima contadina e poi di produttori di grappa. Scorrono nel racconto i grandi eventi della storia delle donne: la chiusura delle case chiuse, il divorzio, il femminismo, visti all’interno dei conflitti e dei rapporti familiari.
Le tre sorelle, l’unico figlio maschio, la moglie si ribellano in modi diversi all’autorità assoluta del padre e del marito, si allontanano dall’antico nucleo che li teneva insieme e che sembra andare in pezzi, per poi tornarci e cercare di ricostruirlo in un modo nuovo più fragile ma più vero. La storia di tutti noi.
Cristina Comencini09/04/2017, 17:00