ERRE - Superstiti in un mondo che finisce
In un mondo desolato come un campo da gioco vuoto, la vita si è ridotta a una lotta per l’esistenza dove, se si resta in vita, non si è altro che superstiti. Come Erre (
Raffaele De Vita) e suo fratello Kappa (
Giulio Schiffer), unici personaggi sulla scena costretti a contare solamente l’uno sull’altro. Kappa viene ferito e il suo destino sembra segnato, ma Erre non può abbandonarlo.
È l’ultima cosa che gli resta.
Il dramma che si consuma è di un’intensità coinvolgente: i veri protagonisti senza nome e senza tempo sono gli affetti e i frammenti di umanità sparpagliati in un mondo irriconoscibile, eppure di una solitudine incredibilmente attuale.
Il corto di Dario Lauritano percuote le corde dello spettatore con la crudezza del sangue e della disperazione, aiutato dall’ineccepibile mimica degli interpreti e dalla suggestività delle immagini, più eloquenti di qualsiasi narrazione. In un domani imprecisato e apocalittico forse le parole non serviranno più, le mazze da baseball torneranno clave e la vita si guadagnerà attimo per attimo come all’inizio di tutto.
12/07/2017, 10:27
Chiara Di Berardino