IL GIOVANE STEVE - Una vita in un diario
C'è poco cinema raccontato nel libro-diario curato da
Gianni Ubaldo Canale per l'editrice ArabaFenice, "
Il giovane Steve. Dai racconti di Steve Della Casa". Ce n'è poco, ma al contempo sono moltissimi i legami insiti in quest'opera, a cominciare dal ruolo importante che Della Casa ha avuto nell'organizzazione culturale (festival, articoli, radio, documentari) negli ultimi 40 anni e più.
Una sorta di giovane Holden all'italiana o, per meglio dire, alla torinese: avere vent'anni negli anni '70 a Torino poteva significare entrare nella storia. Da queste parole in quarta di copertina, che accomunano questo libro con un po' troppa enfasi all'opera di Salinger (il legame può essere al massimo tematico, di certo non stilistico), viene semplice immaginare quello che era inizialmente il progetto di Canale.
Raccolte le testimonianze di Della Casa, sempre prodigo di aneddoti e ricordi, il progetto era (è ancora?) quello di farne un prodotto filmato, essendo Canale regista e autore. Al momento, vista la difficoltà di quel progetto, è nato il libro. Poi, chissà.
Un libro interessante specie per chi quegli anni torinesi non li ha vissuti, e per chi ha conosciuto Della Casa "lavorativamente" nel corso degli ultimi decenni senza immaginare - o conoscendo in modo fugace - il suo passato: una gioventù fatta di passione politica e impegno, di manifestazioni e prigione, di fughe e di amore per il cinema. Pagine dense che si leggono d'un soffio.
31/07/2017, 08:57
Carlo Griseri