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FERRANTE FEVER - Qualità e Mistero per arrivare al successo


Il documentario diretto da Giacomo Durzi prova a raccontare i motivi di un successo. La qualità della scrittura e dei contenuti ma anche il mistero sull'identità della scrittrice napoletana. Molte interviste tra Italia e Stati Uniti dove il fenomeno Ferrante ha raggiunto livelli altissimi di vendita e notorietà. In sala solo per tre giorni, 2-3-4 ottobre con QMI Stardust.


FERRANTE FEVER - Qualità e Mistero per arrivare al successo
"Ferrante Fever" di Giacomo Durzi
"Ferrante Fever "fa il punto sul lavoro e sull’esistenza di Elena Ferrante. Tra l’Italia, dove è nata (pare) e dove vive e scrive (sembra), e gli Usa dove è esplosa la mania per i suoi romanzi fino a farla diventare una best seller, forse anche grazie al mistero che avvolge la sua identità.

Il documentario diretto da Giacomo Durzi, ideato e scritto con Laura Buffoni, alterna valutazioni sulla scrittura, con una serie di interviste a personaggi dell’editoria statunitense e italiana, a domande sulla vera identità di Elena Ferrante, sulla sua scelta di rimanere anonima e su quanto questo alone di mistero abbia avuto effetto sull’esplosione della sua fama.

A New York, tra editori, pubblicitari e lettori il mito dell’italiana senza volto e curriculum è riuscito a scardinare un sistema fatto di interviste, promozione televisiva, presenza fisica, indispensabili ad accompagnare l’uscita dei volumi e, più che altro, a glorificare l’ego degli scrittori.
A Roma un mistero, ad esempio durante l’assegnazione del Premio Strega poi vinto da Nicola Lagioia, che più che altro priva il pubblico e gli addetti ai lavori di un appetitoso bersaglio su cui convogliare ogni critica possibile, praticando lo sport nazionale preferito: lanciare ortaggi verso chi ha successo.

"Ferrante Fever", forse rallenta durante lo svolgimento, andando a sbattere la testa contro questi due argomenti primari, con domande e soprattutto risposte molto simili tra loro che, dopo aver aperto una porta interessante sul fenomeno editoriale, continuano ad aprire finestre senza però aggiungere luce diversa su di lei.
Tra gli italiani c’è Mario Martone, regista del primo film tratto da un romanzo della Ferrante, "L’Amore Molesto"; c’è Roberto Saviano sempre senza dubbi, assoluto e definitivo; ci sono la sceneggiatrice Francesca Marciano e lo scrittore Nicola Lagioia.
Anna Bonaiuto, protagonista del film di Martone del 1995, da attrice ma soprattutto da estimatrice legge alcuni brani dei romanzi di Elena Ferrante e alcuni dei suoi commenti giunti ai mortali attraverso messaggi puntuali quanto misteriosi.

22/09/2017, 08:22

Stefano Amadio