Note di regia de "Le Allettanti Promesse"
In uno spazio che è allo stesso tempo antico e presente, centro e terra di confine, dove il ritmo delle cose fa ancora i conti con quello della natura, il film osserva i preparativi per l’evento, ma soprattutto la vita quotidiana dei suoi abitanti. L’evento di Wikimania è stato un pretesto per raccontare un mondo, quello marginale e isolato di un paese di montagna, e il senso del suo stare nel tempo presente. Molti interrogativi ci hanno accompagnato durante gli anni di conoscenza, amicizia e vita in comune con le persone e i luoghi che abbiamo cercato di raccontare: l'identità di una cultura rurale dopo anni di profondo cambiamento sociale ed economico, il problema dell'integrazione dei migranti in piccole comunità isolate, e la tecnologia come possibile chiave di accesso a un riscatto culturale ancor prima che economico.
Le voci e i personaggi che compongono il film creano un gioco di rimandi che rivela la fragilità delle nostre nozioni più comuni, cercandone un senso nuovo: a Esino Lario chi è ospite? Chi è straniero? Chi è «strano»? Possiamo approfittare del ribaltamento di prospettiva che ci viene offerto per dare significati nuovi a queste parole, come uscire da se stessi e provare a guardare con occhi altrui.
Un evento episodico, per quanto importante, non cambia drasticamente la condizione di un luogo e di una comunità. Wikimania arriverà e passerà, come passa ogni estate. Ma l'impresa realizzata è testimone di desideri profondi: le allettanti promesse a cui fa riferimento il titolo sono la spinta per un movimento lento, che di certo non finisce qui.
Chiara Campara e
Lorenzo Faggi