FESTIVAL DEI POPOLI 58 - VIA DELLA FELICITÀ - Italiani all'estero
In un’Italia piegata in due da una forte disoccupazione e un’economia debole, una vita che non sia sopravvivenza sembra quasi un miraggio, soprattutto per chi vive nelle terre più a sud del Belpaese. La prospettiva dell’emigrazione si presenta come l’unica via per poter aspirare ad un futuro portatore di soddisfazioni e alleggerito delle frustrazioni. Con il suo documentario, "
La Via della Felicità",
Martina di Tommaso racconta la storia di Elisa e dei suoi due figli Anthony e Gabriele. La famiglia, che vive in un quartiere periferico di Bari, decide di trasferirsi nella città di Bonn in Germania, decisione intrapresa anche in seguito alla testimonianza della sorella di Elisa che, trasferitasi precedentemente, descrive la nuova vita nella città tedesca come libera da molte complicanze e accompagnata da numerose agevolazioni. La realtà quasi idilliaca che Elisa riporta alle amiche durante le chiacchiere che seguono il lavoro, provoca ilarità da quanto appare assurda e magnifica. Tutto si mostra tremendamente facile e appagante. La felicità sembra a un passo di distanza.
Il tema che la pellicola si propone di affrontare non rappresenta un unicum, una storia isolata e per questo causa di interesse, ma al contrario incarna l’emblema di un periodo storico. Una sola storia che ne racconta migliaia. Il documentario non si limita però a narrare la sete di cambiamento e la decisione di spostarsi in un’altra città, ma va oltre, raccontando le sfide e le difficoltà in cui ci si imbatte una volta superata la patina di felicità istantanea e onirica che avvolge il mondo oltre i confini nordici del nostro paese. Il messaggio che
Martina di Tommaso vuole comunicare è che la via della felicità esiste ma è un sentiero impervio e incerto. La famiglia di Elisa è riuscita a percorrerlo trovando un proprio equilibrio, ma purtroppo non tutti gli italiani all’estero ottengono questo risultato materializzando le aspirazioni attese.
Gabriele Nunziati15/10/2017, 14:31