NATALE DA CHEF - Tutti in cucina per un panettone
È grezzo, trash, elementare ma fa ridere ed è sincero. Il nuovo film di natale di
Neri Parenti arriva in sala con
Massimo Boldi a capitanare una truppa collaudata di comici e di giovani attrici in grado di far scattare la risata più spesso di quanto ci si aspetti.
Rispetto agli ultimi, scialbi film di Boldi, panettoni e non, qui si vede la mano di Parenti, pesante quanto si vuole ma sicuramente allenata al lavoro sporco delle festività natalizie. Qualcuno mangia la cacca di pecora, un maiale scorreggia sulla farina, il Presidente Gentiloni in assise sulla tazza è colto da attacchi incontenibili, un tenente dei carabinieri prova a sedurre l’ottuagenaria
Milena Vukotic. Mentre tutto questo accade però, con le dovute proporzioni, l’effetto e lo stesso di quando si dice cacca e puzza ai bambini di due anni: ridono.
La disperazione per il solito cinema, la puzza sotto al naso (semmai ci fosse prima di entrare in sala) passano presto; bisogna solo rassegnarsi a subire un bombardamento leggero ma continuo e dopo qualche minuto, finito il prologo, si comincia a ridere rassegnati, per le scene e per quello che significano, per l’effetto che hanno e per quello che hanno avuto su milioni di italiani che da oltre 25 anni vanno a vederli al cinema.
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Natale da Chef" è un film leggero, scritto e girato velocemente per fare botteghino, trascinando in sala chi cerca garanzie con una banconota da dieci in mano. E dobbiamo ammettere che in questo caso, raro al momento per il nostro cinema, il prezzo del biglietto per quel tipo di pubblico è assolutamente speso bene.
Enzo Salvi, nei panni del solerte Carabiniere e
Dario Bandiera, sommelier astemio, emergono dal cast per i tempi e la capacità di usare al meglio le loro caratteristiche. Il gruppo di attori procede comunque compatto, diretto con decisione e semplicità da
Neri Parenti che sa cosa vuole e soprattutto sa cosa vuole trovare sotto l’albero il pubblico dei suo film.
06/12/2017, 09:02
Stefano Amadio