Note di regia di "Sensazioni d'Amore"
Sentivo fortemente l’urgenza di raccontare l’universo dei cantanti neomelodici utilizzando però un punto di vista insolito, uno sguardo diverso: quello del cantante appunto. La mia idea era quella di fare un film che non fosse assolutamente “giudicante”. Ho sentito la necessità dunque di utilizzare codici diversi da quelli con cui siamo solitamente abituati a vedere raccontato questo mondo e di cui siamo spesso assuefatti, dei codici più moderni e meno realistici. Ho pensato che la leggerezza potesse essere un modo nuovo di affondare l’occhio nel reale, di raccontare quei meccanismi che attanagliano questo universo, e non solo, facendo in modo che il pubblico potesse percepire certe dinamiche come universali. La strada della commedia nera dai toni grotteschi e talvolta esasperati, come d’altronde sono i ricevimenti di una “certa Napoli”, mi è sembrata rispondere a queste esigenze e per fare in modo che il film mantenesse uno spessore anche di indagine sociale ho optato per un finale crudo e reale, sottolineando così l’inevitabile destino tragico di chi si trova intrappolato nel “sistema” camorra anche essendone totalmente fuori, o se vogliamo ai margini, suo malgrado.
Adriano Pantaleo