TUTTI I SOLDI DEL MONDO - Paul getty e l'orecchio mozzato
Basato sulla storia del rapimento di
Paul Getty III, il nuovo film di
Ridley Scott arriva in sala dopo le tante polemiche. Prima la cancellazione delle parti recitate da
Kevin Spacey, coinvolto nei presunti episodi di abusi sessuali, e poi le dichiarazioni di
Michael Mammoliti, nipote dell’autore del sequesto che ha bollato il film come fantasioso e non veritiero nella ricostruzione e nei personaggi.
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Tutti i soldi del Mondo" cerca di guardare la vicenda con gli occhi di Gail, la madre di Paul Jr., che da sola dovette affrontare la trattativa con i clan calabresi che tenevano il figlio e con
Paul Getty, il vecchio padre dell’ex marito, miliardario e taccagno che sin dall’inizio aveva detto no all’esborso di qualsiasi cifra per il rilascio del nipote. Uno sguardo, quello della madre, che però l’attrice
Michelle Williams non riesce a rendere accattivante, non aiutata da una storia che dipinge di toni un po’ troppo netti buoni e cattivi.
I rapitori calabresi sono disegnati come delle macchiette, ma non è una novità quando si parla di italiani, sempre troppo brutti, sporchi e cattivi. La ricostruzione dell’Italia è abbastanza veritiera nei costumi e nella scenografia, ma ad esempio il covo delle Brigate rosse è ai limiti della risata. Scott e il suo scenografo hanno piazzato sulla parete dell’appartamento dei brigatisti una bella targa con su scritto “Brigate rosse”, come se fosse una bocciofila o un’associazione culturale…
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Tutti i soldi del Mondo "stenta a decollare, non convince nei ritratti dei personaggi italiani e nelle interpretazioni principali, a parte
Christopher Plummer che, sostituendo in poco tempo Spacey, è riuscito a dare al suo vecchio Getty la giusta aria negativa, cinica e priva di sentimenti. Gli attori italiani impiegati nei ruoli minori non ce la fanno a brillare anche perché impoveriti dal doppiaggio in italiano che spesso, si capisce, hanno fatto fatica a realizzare anche su loro stessi.
03/01/2018, 17:19
Stefano Amadio