MONS 2018 - A febbraio non si parlerà d’amore


Salta l'edizione 2018 dello storico Festival International du Film d'Amour in Belgio.


MONS 2018 - A febbraio non si parlerà d’amore
Festival International du Film d'Amour de Mons
La 34. edizione del “Festival International du Film d'Amour” di Mons che si doveva svolgere dal 16 al 23 febbraio 2018 è stata annullata.

Il Festival non si farà. Mons la cittadina belga a 40 chilometri da Bruxelles quest’anno non avrà i film d’amore della settima arte. Nel suo genere è l’unico festival cinematografico che ha celebrato l’amore, coniugato in tutte le sue accezioni, come suo tema principale.

Per molti anni lo aveva fatto anche Verona, la città di Giulietta e Romeo con “Schermi d’Amore” poi per motivi finanziari la sua importanza era diminuita e si era trasformato in una rassegna conosciuta unicamente a livello nazionale. Mons 2017 con un centinaio di film ed attività collaterali era stata un’edizione riuscita sotto tutti i punti di vista. Lungometraggi di qualità e d’impegno civile provenienti da tutto il mondo avevano attirato e interessato più di 20mila spettatori: cinefili, ma anche un pubblico generico.

Creato nel 1985 dal giornalista André Ceuterick e dall’uomo politico Elio Di Rupo (di origine italiana) il Festival, col passar degli anni era diventato un avvenimento cinematografico e culturale di primo piano conferendo alla cittadina della vallonia rinomanza internazionale. La cinematografia italiana aveva un posto privilegiato nel programma con una sua propria sezione di sette lungometraggi che proponeva film italiani attuali e la presenza di attori e produttori.

Lo scorso anno il “Panorama du Cinéma Italien” aveva presentato con successo sette commedie di pregio: “Assolo” di Laura Morante, “Veloce come il vento” di Matteo Rovere, “L’età d’oro” di Emanuela Piovano, “Indivisibili” di Edoardo De Angelis, “Quo Vado” di Gennaro Nunziante, “La Ragazza del mondo” di Marco Danieli, “La vita possibile” di Ivano De Matteo. In seguito ad una campagna denigratoria politica e mediatica di lettere anonime nei confronti del “Délégué Général” del FIFA André Ceuterick, la ministra della Cultura e della Federazione Wallonie-Bruxelles Alda Greoli aveva sospeso tutti i sussidi al Festival in attesa di chiarificazioni da parte del consiglio d’amministrazione del Fifa.

Le indagini giudiziarie avevano accertato l’infondatezza delle accuse, ma il male era già stato fatto. Il comitato organizzativo non aveva più il tempo e i mezzi finanziari per poter realizzare la 34. edizione del Festival. I collaboratori del Delegato Generale, pur estremamente sconcertati e delusi per il torto subito in questi giorni hanno dichiarato di essere pronti alla realizzazione dell’edizione 2019 del loro Festival.

15/01/2018, 22:17

Augusto Orsi