Note di regia di "Il Fuoco degli Uomini"
Ci ritroviamo nei primi anni 60, nella provincia italiana divisa da un boom economico che polverizza la campagna e divide le nuove generazioni da quelle più vecchie ponendole difronte ad un conflitto molto acceso.
Pietro è il primogenito di una famiglia contadina patriarcale ed è solo un ragazzo scapestrato che cerca la sua indipendenza senza restrizioni e senza compromessi, è un idealista che vuole volare libero.
Il padre di Pietro è un vecchio contadino che non accetta il comportamento del proprio figlio; ha paura di vedere vanificati i propri valori e le proprie tradizioni per questo ricorrere a punizioni fisiche e morali per cercare di correggere il comportamento del figlio.
Il Film è raccontato all’interno di un unico giorno, un giorno molto particolare perché Pietro verrà sottoposto ad un rito pagano per entrare a far parte della comunità contadina locale a cui lo stesso padre ha partecipato a sua volta quanto aveva la stessa età di Pietro. Il rito consiste nel sacrificio di una giovane capretto, elemento che simboleggia l'abbandono dell’infanzia in favore dell'ascesa dell'uomo, una prova di maturità per essere accettato all’interno della comunità locale. Per Pietro la paura più grande è quella di perdere se stesso all’interno di un meccanismo di omologazione.
Qualcuno che vuole qualcosa di diverso pur non sapendo come ottenerlo. È questo il percorso di Pietro all'interno del film.
Gaetano Maria Mastrocinque